
Da sinistra Massimo Martini, segretario Uilm Siena, Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena, e Daniela Miniero, leader della Fiom Cgil di Siena: i sindacati saranno di nuovo al ministero il 2 aprile
Cambio di passo nella vertenza Beko. Dopo la riunione-fiume di mercoledì al ministero delle Imprese e del made in Italy, ora l’attenzione dei sindacati territoriali si concentra sui passi più immediati per garantire un futuro ai 299 lavoratori del sito di viale Toselli. Sotto la lente, in particolare, ci sono gli ammortizzatori sociali oggetto dell’incontro di ieri tra vertici aziendali e ministero del Lavoro.
Il segretario di Fim Cisl Siena, Giuseppe Cesarano, va dritto al punto: "Il tavolo è stato importante per far capire che ogni sito della multinazionale in Italia ha le sue peculiarità. Attivare a Siena la cassa integrazione per cessazione dell’attività non sarebbe corretto, alla luce dell’impegno del Governo e della stessa Beko a favorire la reindustrializzazione. Potrebbe quindi esseren attivata la cassa integrazione per crisi aziendali ma, nel caso arrivasse un nuovo soggetto industriale, chiediamo che il passaggio avvenga senza soluzione di continuità. Insomma – conclude Cesarano –: il 2 aprile si deve arrivare a definire una cornice ampia e risolutiva per tutti gli stabilimenti, tenendo presente che Siena ha esigenze diverse dagli altri". Tre i punti-cardine da cui è impossibile prescindere: "Bisognerà adattare il sito alla nuova produzione – rimarca il segretario di Fim Cisl Siena –, formare i lavoratori e soprattutto trovare investitori seri e credibili, per questo vogliamo garanzie da Beko".
Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, ammette: "Per la prima volta dico che dall’incontro a Roma, anche se non c’è nulla di scritto, è emersa l’impalcatura di un accordo-quadro per Siena. Per questo sono timidamente ottimista: si è passati da 1935 a 1284 esuberi – sottolinea –: 299 sono quelli di Siena, ma grazie al lavoro fatto, abbiamo alzato il livello di attenzione sulla vertenza, coinvolgendo tutte le parti per arrivare a una soluzione positiva. Oggi i lavoratori di viale Toselli hanno infatti una prospettiva e l’impegno di Beko e del Governo a creare i presupposti per la reindustrializzazione del sito".
C’è poi il capitolo riguardante gli incentivi alle uscite volontarie: "E’ giusto dare la possibilità di uscire a chi vuole farlo, con indennizzi, ma la priorità – rimarca Miniero – è il rilancio della produzione a Siena". E sugli ammortizzatori sociali: "A Siena non si possono attivare quelli per la dismissione del sito perché durano solo un anno, quindi il Governo deve trovare una formula per coprire con la cassa integrazione a zero ore per i prossimi 48 mesi. Resta l’impegno di azienda e ministero a reindustrializzare il sito".
Massimo Martini, segretario Uilm Siena, è reduce dall’assemblea con i lavoratori: "La vertenza è particolarmente complessa. L’obiettivo è garantire tutti i 299 operai, ma i tempi saranno dettati dalle soluzioni e dalle tutele che verranno messe in campo". E poi: "Il fatto di aver giocato la vertenza con dignità e rispetto sta pagando: c’è infatti – rimarca Martini – l’impegno del Governo a trovare un nuovo soggetto industriale per viale Toselli, ma noi puntiamo più in alto. L’obiettivo è dare una prospettiva industriale e portare nuova occupazione sul territorio. La politica deve impegnarsi in questa direzione, ecco perché faremo una serie di incontri con i principali partiti della città". In calendario oggi i primi tre summit: alle 10 al Circolo Arci di Ravacciano è attesa la segretaria dell’Unione comunale Pd, Rossana Salluce; alle 12 faccia a faccia nella sede di FdI in Cerchiaia con il coordinatore comunale, Alessandro Manganelli. Infine alle 14 al presidio stabile davanti ai cancelli della fabbrica arriverà la capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Lorenza Bondi.