CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, incontro-fiume al ministero: duello su esuberi e ammortizzatori

Il Governo punta a chiudere velocemente la vertenza a causa della situazione politica in Turchia. Rassicurazioni sull’impegno di Invitalia ad acquisire il sito di viale Toselli: in arrivo un secondo advisor

Beko, un momento dell'incontro

Beko, un momento dell'incontro

Siena, 26 marzo 2025 – “Vertenza Beko: fumata grigia”. E’ un giudizio unanime quello delle organizzazioni sindacali presenti ieri alla riunione-fiume del tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy, dove per otto ore si è discusso di esuberi, incentivi alle uscite volontarie e ammortizzatori sociali. Alla presenza del sottosegretario Fausta Bergamotto, si è parlato di un’ulteriore riduzione degli esuberi nell’area impiegatizia, dell’introduzione di nuove linee di prodotto e dell’avvio di un percorso finalizzato a garantire un futuro produttivo al sito di Siena, attraverso l’ingresso di un nuovo investitore. L’azienda ha manifestato disponibilità a ridurre ulteriormente gli esuberi relativi ai cosiddetti ’colletti bianchi’, cosa che porterebbe il numero complessivo da 1935 a circa mille. Sul futuro dello stabilimento di Siena, il sottosegretario Bergamotto ha annunciato che il ministero e l’azienda hanno avviato un percorso per individuare un nuovo investitore che garantisca la continuità produttiva del sito e la salvaguardia dei livelli occupazionali. L’annuncio segue infatti il primo incontro avvenuto lunedì in viale Toselli tra i delegati di Beko Europe, l’advisor Sernet e il Comune di Siena, per approfondire aspetti tecnici relativi alla struttura e alle apparecchiature. Bergamotto ha infine comunicato che nei prossimi giorni avvierà confronti con le Regioni in cui sono situati i siti di Beko Europe. L’obiettivo sarà esplorare gli strumenti di sostegno finanziario da attivare, con particolare attenzione al supporto delle attività di ricerca e sviluppo, a favore degli investimenti annunciati dalla multinazionale. Un nuovo incontro tecnico con l’azienda e le organizzazioni sindacali è stato convocato il 2 aprile.

“Dall’incontro non usciamo soddisfatti – ha commentato la segretaria Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero – anche se portiamo a casa qualche elemento in più rispetto al tavolo precedente. Si è parlato infatti di criteri e incentivi alle uscite volontarie, ma siamo ancora lontani da indennità credibili rispetto al posto di lavoro che si perde”. E in riferimento all’acquisizione dello stabilimento di viale Toselli: “Su questo il Governo ha mantenuto una certa riservatezza – ha aggiunto Miniero –. Abbiamo chiesto di continuare la produzione anche dopo il 31 dicembre, ma l’azienda ha ribadito la necessità di dover cessare l’attività entro il 2025. Restano quindi ancora tante ombre sulla vertenza, ombre che speriamo di chiarire il 2 aprile”.

Oggi i vertici di Beko saranno al ministero del Lavoro per capire la natura e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali da mettere in campo nel 2026 e 2027. Massimo Martini, leader Uilm di Siena, ha parlato di “aria pesante”: “Ci sono tanti esuberi e la vertenza è complessa. La Turchia starebbe facendo pressione sul Governo italiano per arrivare velocemente a un accordo, alla luce della delicata situazione politica interna”. E ancora: “La nota dolente sono gli incentivi – ha rimarcato Martini –. Le cifre proposte dall’azienda, legate all’età anagrafica e all’anzianità di servizio non soddisfano”. Concorde Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl di Siena: “Il punto cruciale è la volontà di chiudere la vertenza. Il Governo ha confermato di lavorare per l’acquisizione del sito di Siena, ma ci sono aspetti tecnico-giuridici da perfezionare. Invitalia si sarebbe tuttavia impegnata, una volta acquisito lo stabilimento, a nominare un secondo advisor per verificare che l’attività di Sernet spa sia finalizzata a reperire un soggetto industriale in grado di rilanciare veramente la fabbrica senese. Questo a garanzia del futuro dei lavoratori”.