CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, la carica dei 400. Corteo di protesta tra slogan e fumogeni: "Noi non molliamo"

Manifestazione in centro storico dei 299 lavoratori: accanto a loro i familiari e tanti ex dipendenti. In prima linea anche rappresentanti delle istituzioni, parlamentari e politici di vari schieramenti: "Il sito di Siena resti industriale".

Beko, la carica dei 400. Corteo di protesta tra slogan e fumogeni: "Noi non molliamo"

Manifestazione in centro storico dei 299 lavoratori: accanto a loro i familiari e tanti ex dipendenti. In prima linea anche rappresentanti delle istituzioni, parlamentari e politici di vari schieramenti: "Il sito di Siena resti industriale".

’Lavoro, dignità, libertà’, ’La gente come noi non molla mai’, ’Siena torna a lavorare’. Hanno urlato forte la loro protesta i lavoratori di Beko, che hanno sfilato in corteo per il centro storico fino a piazza Salimbeni contro l’annunciata chiusura dello stabilimento di viale Toselli a dicembre 2025. Circa 400 i partecipanti alla manifestazione, che ha visto presenti anche i familiari degli operai e molti ex dipendenti. In prima linea, davanti al corteo, i rappresentanti delle istituzioni: dal sindaco di Siena Nicoletta Fabio, all’assessore regionale Simone Bezzini, dal segretario del Pd toscano Emiliano Fossi con il leader provinciale Andrea Valenti alle consigliere regionali Dem Anna Paris ed Elena Rosignoli. Presente anche la presidente della Provincia Agnese Carletti, l’europarlamentare Dario Nardella, il consigliere di Giani Valerio Fabiani, Silvia Folchi dell’Anpi, Samuele Picchianti di Cravos, nonché numerosi consiglieri comunali e sindaci del territorio. Il parlamentare Francesco Michelotti, FdI ha lanciato un appello: "Auspico l’unità per condurre questa battaglia a fianco dei lavoratori. Il piano industriale di Beko è irricevibile: con l’esecutivo, siamo già al lavoro per garantire al sito senese un percorso di reindustrializzazione. Oggi serve un aiuto concreto per attirare aziende che si dimostrino serie".

Concorde il sindaco Nicoletta Fabio: "La città ha dato una risposta evidente: c’erano senesi affacciati alle finestre, c’è una piazza piena perché questi lavoratori sono un simbolo della città. Adesso – ha sottolineato Fabio – è il tempo non solo della commozione, non solo della solidarietà, ma anche dell’orgoglio, del coraggio. Oggi è presente la politica a tutti i livelli e bisogna lottare insieme, ciascuno per quello che gli compete. Credo che l’attivazione del Golden Power da parte del Governo sia stato un mezzo per costringere l’azienda a sedere e trattare. Il sito deve rimanere industriale". E infine: "Non è il tempo delle recriminazioni. Il Comune di Siena e il sindaco sono con tutte le forze a fianco degli operai".

Agguerrito il senatore Pd Silvio Franceschelli: "Non passerà un giorno senza sostenere le istanze di Siena e degli altri siti a rischio. Abbiamo chiesto con un’interrogazione in Parlamento che sia fatta chiarezza sul passaggio da Whirlpool a Beko, passaggio avvenuto senza che il Governo avesse garanzie di continuità occupazionale. Il sito di Siena deve restare industriale. Noi non lo abbandoneremo".

Tranchant Valerio Fabiani, consigliere delegato alle crisi industriali del presidente della Regione Eugenio Giani: "Se i turchi pensavano di trovare rassegnazione, si sono sbagliati. L’importante è restare uniti per salvare lo stabilimento. Nessuno può alzarsi dal tavolo ministeriale finché non si trova una soluzione industriale per viale Toselli. Ai problemi concreti si trovano soluzioni – ha concluso – ma le scelte già assunte si respingono. Sia Beko a trovare un nuovo interlocutore affidabile. Noi come Regione confermiamo il milione di euro per la formazione e riqualificazione dei lavoratori".

Fronte comune da parte dei sindacati con la segretaria di Fiom Cgil Siena Daniela Miniero, il collega della Fim Cisl Giuseppe Cesarano, il leader della Uilm Massimo Martini e Gianni Bassani dei Cobas Lavoro Privato. Miniero ha lanciato un messaggio forte al Governo: "Deve mostrare più fermezza nei confronti della multinazionale – ha detto – perché ormai si è capito che il Golden power è una scatola vuota. In campagna elettorale ci avevano rassicurato sulla sopravvivenza del sito di Siena, ma a Roma il sottosegretario Bergamotto ha solo raccomandato all’azienda di rivedere il piano industriale. La reindustrializzazione di viale Toselli è in capo al Governo, che devo trovare un investitore affidabile e ammortizzatori sociali".

Duro Cesarano: "Chiediamo all’azienda di rivedere un piano industriale inaccettabile. Il Governe deve usare il Golden power come potere speciale per evitare la ’macelleria sociale’ data dalla chiusura dell’unico soggetto industriale presente a Siena. Serve un rilancio del sito di viale Toselli, serve un’alternativa". Martini ha sottolineato l’importanza della "condivisione della vertenza": "Oggi qui sono presenti tutte le istituzioni e i parlamentari. Tutti lavorano per garanitire il sito e i lavoratori. Anche nei Comuni della provincia abbiamo trovato grande sostegno. Ora il Governo deve intervenire e garantire una prospettiva con il Golden power".

Infine Bassani: "Manifestiamo tutta la nostra rabbia per la situazione in cui ci ha messo Beko, ma c’è anche la responsabilità di Whirlpool. Mandare a casa 1935 lavoratori è una mazzata per tutta l’Italia, perché va considerato anche l’indotto".