La vertenza Beko sta per sbarcare sui tavoli della Commissione Europea. A portarla all’attenzione di Bruxelles, l’europarlamentare del Pd, Dario Nardella, ieri a Siena su invito del gruppo consiliare Dem, per incontrare i sindacati e i lavoratori dello stabilimento di viale Toselli. Presente anche la consigliera regionale Anna Paris. "Il sito senese – ha detto l’ex sindaco di Firenze – si inserisce in una filiera industriale che presenta diverse fabbriche in Europa. Con i colleghi presenterò un’interrogazione al settore economico-industriale della Commissione Europea, per chiedere come intende intervenire, alla luce della congiuntura in termini di consumi e di costi energetici".
Ma non finisce qui. Nardella non ha dubbi: "Da ex sindaco, sono sono abituato ad andare alla fonte, cioè da chi prende le decisioni. Intendo quindi chiedere un incontro ai vertici di Arçelik, da organizzare a Bruxelles, visto che il management locale non dà risposte costruttive". E ancora: "Un plauso alla Regione Toscana per aver destinato un milione di euro di fondi Pnrr alla formazione e alla riqualificazione dei 299 lavoratori senesi – ha sottolineato l’europarlamentare –, ma servono soluzioni strutturali per il sito e i dipendenti. A maggior ragione sarà necessario un confronto diretto con i vertici di Arçelik".
Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil, ha evidenziato l’importanza della visita di Nardella a Siena: "Grazie al suo intervento si porta la vertenza fuori dal perimetro cittadino, cosa importante vista la risposta ’tiepida’ data dal Governo al tavolo ministeriale del 25 giugno. Inoltre, attraverso l’europarlamentare, sarà possibile avere chiarimenti sui contenuti e l’applicabilità del Golden power, che risponde ai dettami dell’Unione Europea". Poi Miniero ha concluso: "Alla vigilia della presentazione del piano industriale, se la risposta di Beko non sarà soddisfacente, saranno necessari strumenti per mettere in atto un ’piano B’ e guadagnare tempo".
Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl, va all’attacco: "Non è possibile che nel giro di un anno Beko si arrivata a Siena, abbia acquistato lo stabilimento di viale Toselli e ora lo chiuda, perché questo è sciacallaggio industriale". Quindi l’appello: "Il Governo si faccia sentire e utilizzi il Golden power. Bisogna guadagnare tempo per costruire un piano alternativo, magari producendo qualcosa di diverso dai comgelatori. Una cosa è certa – le parole di Cesarano –: non è possibile che dopo un anno Beko vada via".
Massimo Martini, leader della Uilm, ha ricordato l’importanza della mozione approvata all’unanimità in Consiglio comunale sulla vertenza Beko: "Il Comune si era attivato per la definizione del piano strutturale, offrendo all’azienda la possibilità di creare una comunità energetica. Inoltre la Regione ha stanziato un milione di euro per la formazione: le istituzioni quindi ci sono vicine, ma il problema riguarda la crisi del mercato, soprattutto per il settore del ’freddo’, e la concorrenza cinese. Il sito di Siena è saluto al 30%: l’anno si chiude con 267mila volumi, ma nel 2025 i dati saranno peggiori". Martini ha concluso: "Serve la volontà di investire, soprattutto dal punto di vista energetico. E’ dal 2012 che sono in atto gli ammortizzatori sociali: bisogna capire se sono ancora prorogabili".