Dopo una pausa di sole 48 ore, i lavoratori dello stabilimento Beko di viale Toselli oggi riprendono la mobilitazione avviando di nuovo il presidio (sospeso per le festività di Capodanno) davanti ai cancelli della fabbrica. Dopo essere stati protagonisti domenica scorsa in Cattedrale dell’apertura della Porta Santa in occasione dell’inaugurazione del Giubileo 2025 da parte del cardinale Augusto Paolo Lojudice, ora sono in fase di studio ulteriori iniziative di protesta "per tenere alta l’attenzione sulla vertenza".
L’obiettivo dei 299 lavoratori senesi è infatti arrivare alla data della nuova convocazione del tavolo al ministero, prevista secondo indiscrezioni dopo il 20 gennaio, senza che cali il silenzio su una crisi destinata a coinvolgere tutto il territorio provinciale. La deadline che dovrebbe portare alla chiusura del sito di viale Toselli e al licenziamento di tutta la pianta organica è stata fissata dalla multinazionale tra un anno esatto, cioè il 31 dicembre 2025. La media dei lavoratori ha un’età anagrafica troppo giovane per andare in pensione, per questo tutti sperano nell’arrivo di un nuovo investitore pronto a rilevare lo stabilimento senese.
A poter attrarre ci sono infatti risorse per quasi un milione di euro destinate dalla Regione alla formazione e riqualificazione del personale oggi presente in viale Toselli, inoltre la stessa amministrazione comunale si è più volte dichiarata pronta a fornire tutte le agevolazioni urbanistiche necessarie al rilancio del sito industriale. In campo anche la Provincia di Siena, dove nelle settimane passate la presidente Agnese Carletti ha creato un tavolo di coordinamento tra istituzioni e categorie produttive finalizzato a trovare collocazione ai 299 lavoratori dichiarati in esubero. In prima linea, accanto a sindacati e operai, tanti ’big’ della politica e soprattutto l’arcivescovo Lojudice, grazie al quale una delegazione di lavoratori è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco, che ha dedicato parole importanti alla vertenza durante l’Angelus. Lo stesso ministro Adolfo Urso, nel suo bilancio di fine anno, ha sottolineato: "Siamo determinati per tutelare il lavoro negli stabilimenti di Whirlpool/Beko". Insomma, il 2025 sarà un anno di lotta, ma anche di speranza.
Cristina Belvedere