Fronte compatto di istituzioni e sindacati nella vertenza Beko, che vede 299 posti di lavoro a rischio nello stabilimento che produce congelatori a Siena. Il consigliere speciale di Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, Valerio Fabiani, ha riunito ieri il tavolo di monitoraggio in Regione, a cui hanno partecipato i sindacati territoriali di categoria, il vicesindaco di Siena Michele Capitani e il consigliere Alessandro Masi in rappresentanza della Provincia. "Abbiamo apprezzato l’annuncio da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy di un tavolo nazionale per fine ottobre – ha dichiarato Fabiani –: chiediamo adesso che sia effettivamente e formalmente convocato e che non si tratti di un incontro interlocutorio. Bisogna che l’azienda si presenti mettendo in chiaro le proprie intenzioni sugli stabilimenti ex Whirlpool". Di qui l’unica proposta concreta finora arrivata a salvaguardia del sito produttivo senese e dei posti di lavoro: un ’tesoretto’ di circa un milione di euro (3mila pro capite) per formare e riqualificare gli operai dello stabilimento di viale Toselli. "Come già successo in passato e in altre occasioni – ha spiegato Fabiani – la Regione conferma la disponibilità ad accompagnare un investimento e un progetto industriale che convinca noi e il territorio con tutti gli strumenti disponibili".
Soddisfazione è stata espressa da Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil di Siena: "Dal tavolo in Regione è uscito un messaggio di compattezza tra sindacati e istituzioni. Siamo tutti uniti nell’intento di evitare la chiusura del sito Beko di Siena. Di fronte al silenzio assordante dell’azienda e alla debolezza del Governo che non riesce ad applicare il Golden power, l’unico elemento positivo è il progetto della Regione". Miniero parla quindi di "sfida" nei confronti della proprietà turca: "Dobbiamo organzzarci per sottoscrivere con la Regione un accordo sindacale da presentare ai turchi – ha affermato –: a questo punto Beko potrà accettare l’offerta del ’tesoretto’ o rifiutarla. In questo caso sarà chiara l’intenzione di chiudere".
Per Giuseppe Cesarano, leader della Fim Cisl di Siena, "il fattore tempo è fondamentale: "In attesa della convocazione del tavolo a Roma e di conoscere il piano industriale – ha rimarcato – è necessario esaminare i contenuti del Golden power per ’incollare’ Beko a Siena e soprattutto bisogna trovare ammortizzatori sociali per altri 4 o 5 anni, in modo da accompagnare i lavoratori, per la maggior parte over 50, verso la pensione".
Infine il segretario della Uilm di Siena, Massimo Martini: "Abbiamo assistituto a grande compattezza e coinvolgimento a livello istituzionale – ha rimarcato –. Questo è importante, perché si tratta di qualcosa di sostanziale, non di formale. Da parte della Regione e delle istituzioni c’è la volontà vera di dare sostegno ai sindacati in questa vertenza. Va ricordato a Beko – la conclusione – che il territorio di Siena è importante, ha un valore e che per questo gli va portato rispetto".