Prosegue la lotta dei 299 lavoratori di Beko che non si arrendono di fronte alla decisione della cessazione delle attività dello stabilimento di Siena. Ieri una delegazione dei lavoratori si è riunita sotto il Palazzo della Provincia di Siena, luogo in cui si sono seduti a un tavolo il governatore Eugenio Giani, la presidente della Provincia Agnese Carletti, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, insieme al sindaco di Siena Nicoletta Fabio e altri amministratori. "Il tavolo è nazionale – ha detto Giani – perché siamo di fronte a una multinazionale che opera con 4400 lavoratori in Toscana, nelle Marche, in Lombardia, in Campania. E’ importante l’azione del Governo in questa direzione, per rivedere il piano industriale. Sono già stato a un tavolo nazionale e ci tornerò appena possibile. La Toscana non si può permettere di perdere lo stabilimento di Siena. Non si deve più parlare di chiusura al 31 dicembre, questo deve essere il primo punto all’ordine del giorno del tavolo per la trattativa con la multinazionale". Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente della Provincia Carletti: "Stiamo lavorando tutti insieme per dimostrare che Siena non può essere l’agnello sacrificale di questa vertenza. Mentre questa è una sensazione che abbiamo avuto. Chiediamo di stralciare la data del 31 dicembre 2025 e di ragionare all’interno di una vertenza che deve continuare a essere nazionale". Decisa anche la presa di posizione della sindaca di centrodestra Nicoletta Fabio: "Abbiamo il dovere di difendere il diritto al lavoro e di garantire un futuro anche industriale alla nostra città. Siamo al fianco dei lavoratori in presidio permanente e continueremo a farci sentire in ogni sede, anche nazionale, con fermezza e unità, per tutelare il loro futuro e quello della nostra comunità".
Grande attesa per un tavolo ministeriale, che potrebbe essere previsto per il 29 gennaio. "Nessuno di noi sa cosa preveda la revisione del piano industriale – ha spiegato Massimo Martini, segretario Uilm di Siena -. Ci aspettiamo per Siena che la data del 31 dicembre 2025 venga annullata. Noi vogliamo continuità lavorativa".
Intanto lunedì 20 gennaio è prevista una manifestazione con corteo.
Eleonora Rosi