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Il presidio dei lavoratori Beko davanti la Provincia mentre si svolgeva l’incontro con le istituzioni
I 299 lavoratori di Beko non ci stanno e lunedì, con un corteo che modificherà la circolazione nel tratto fra la stazione e lo stabilimento, proseguiranno la loro protesta in attesa del tavolo ministeriale che potrebbe essere fissato il 29 gennaio. Ieri una delegazione dei lavoratori si è distaccata dal presidio permanente per riunirsi sotto il Palazzo della Provincia di Siena, dove si è tenuto un tavolo tra istituzioni e sindacati. Presente anche il governatore Eugenio Giani: " La Toscana non si può permettere di perdere lo stabilimento di Siena. Non si deve più parlare di chiusura al 31 di dicembre". Agnese Carletti ci tiene a precisare che il ruolo dello stabilimento senese non può essere di second’ordine: "Stiamo lavorando tutti insieme per dimostrare che Siena non può in nessun modo essere l’agnello sacrificale di questa vertenza. Chiediamo di stralciare la data del 31 dicembre 2025 e di ragionare all’interno di una vertenza che deve continuare ad essere nazionale". Le istituzioni sono compatte. Netta anche la presa di posizione del sindaco di Siena Nicoletta Fabio: "La vicenda dello stabilimento Beko Europe rappresenta una questione cruciale non solo per la città di Siena, ma per l’intero territorio toscano. Siamo al fianco dei 299 lavoratori coinvolti, delle loro famiglie e di tutta la comunità che vive le conseguenze di questa difficile e incerta situazione che si trascina da molti anni". Uniti i sindacati: "La posizione non è unitaria, è blindata, di più – Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil -. E per quanto attiene al sito di Siena, noi siamo tranquilli che la mobilitazione non perderà forza, anzi". Va nello specifico il segretario Fim Cisl Giuseppe Cesarano: "Nessun sito produttivo deve essere chiuso. Beko non può lasciare Siena dopo aver fatto un’acquisizione a distanza di otto mesi. Non è accettabile". Gli attori istituzionali e sindacali sono ora pronti per l’attesissimo tavolo ministeriale fissato, ufficiosamente, per il 29 gennaio. "Sarà uno spartiacque, speriamo che la lotta sia servita a fare in modo che Beko rivedesse il piano industriale – ha spiegato Massimo Martini, segretario Uilm di Siena -. Ma noi ci aspettiamo per Siena l’annullamento della data del 31 dicembre 2025".
Eleonora Rosi