CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, nuovo corteo dei lavoratori: "Lunedì inizia la vera vertenza"

Summit con il prefetto Pirrera in vista del tavolo a Roma: "Siena non deve essere l’agnello sacrificale"

Summit con il prefetto Pirrera in vista del tavolo a Roma: "Siena non deve essere l’agnello sacrificale"

Summit con il prefetto Pirrera in vista del tavolo a Roma: "Siena non deve essere l’agnello sacrificale"

"La battaglia vera inizia lunedì". Ne sono convinti i lavoratori del sito Beko di Siena, che ieri hanno sfilato da piazza Salimbeni a piazza del Duomo dove sono stati ricevuti dal prefetto Matilde Pirrera. Obiettivo della manifestazione, far sentire ancora una volta la voce degli operai senesi, in vista del nuovo tavolo al ministero previsto lunedì. Presenti ieri accanto ai lavoratori, il sindaco di Siena Nicoletta Fabio con il vice Michele Capitani, i parlamentari Pd Laura Boldrini e Silvio Franceschelli, il collega pentastellato Andrea Quartini con Alessandro Fanetti, la segretaria Pd di Siena Rossana Salluce, la consigliera regionale Pd Anna Paris, le consigliere comunali Dem Anna Ferretti e Giulia Mazzarelli. In corteo anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Toscana Rossano Rossi, Silvia Russo e Paolo Fantappiè e i leader delle sigle locali di categoria, Daniela Miniero con Alice D’Ercole, Giuseppe Cesarano con Riccardo Pucci e Massimo Martini. I lavoratori hanno manifestato indossando le pettorine ‘Beko in lotta’ e ‘299 motivi per resistere’. Alla testa del corteo, a cui era presente anche il parroco di Taverne d’Arbia don Carmelo Lo Cicero, lo striscione con scritto ‘Rsu Beko Europe Siena in lotta’.

L‘incontro con il prefetto Pirrera si è tenuto al termine della manifestazione. Al tavolo, oltre ai rappresentanti delle sigle di categoria locali, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, parlamentari e sindaci, anche una delegazioni di operai di viale Toselli. "Mancava un confronto diretto con la Prefettura – ha detto Miniero –, che per noi era fondamentale. Vista la portata di questa crisi, con le conseguenze che potrebbe avere sull’intero tessuto economico e sociale del territorio, era giusto coinvolgere chi rappresenta lo Stato a livello locale". E infine: "So che il prefetto ha già fissato un incontro con il sindaco, dove si affronterà anche il tema dello stabilimento". Per Cesarano, "è necessario far capire che questa crisi industriale a Siena rischia di diventare una vera e propria ’bomba sociale’. Per questo il prefetto si è impegnato a scrivere al ministro Urso e a segnalare la necessità di fare tutto il possibile a livello territoriale. Ora ha piena consapevolezza della portata della situazione e dell’urgenza di trovare una soluzione". Infine, Martini: "Il prefetto Pirrera si è mostrato molto pratico e ha sottolineato la necessità di coinvolgere tutti i soggetti interessati, a partire dall’Università, per arrivare a un progetto serio di reindustrializzazione. L’abbiamo invitato a chiedere – ha aggiunto – attraverso il Governo e con la sua autorità, che la produzione a Siena possa proseguire anche dopo il 2025". L’ateneo, ha concluso, "potrebbe avere un ruolo chiave nel definire le priorità di mercato e individuare quali prodotti potrebbero essere sviluppati in un eventuale nuovo sito produttivo".

La parlamentare Laura Boldrini ha ribadito: "Continueremo a stare dalla parte dei lavoratori nelle piazze, ai presìdi, in Parlamento, al tavolo del ministero, in tutte le sedi necessarie. E c’è bisogno della mobilitazione di tutta la città perché le ricadute non risparmierebbero nessuno". Duro Franceschelli: "La questione dell’immobile è un alibi dell’azienda per fare lo scaricabarile. La produzione deve continuare oltre il 2025 e il sito va riconvertito per garantire il lavoro dei 299 operai". Concorde Quartini: "Inaccettabile la chiusura dello stabilimento di Siena. Il ministro Urso e il Governo se ne assumano la responsabilità".

Il sindaco Fabio ha voluto ribadire "la vicinanza dell’amministrazione comunale agli operai", mentre i segretari Rossi, Fantappiè e Russo hanno ribadito: "Il Governo pretenda dall’azienda un piano per il futuro, che includa Siena. E’ fondamentale mantenere la produzione, anche a ritmo ridotto, finché non verrà trovato un investitore".