CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, nuovo incontro il 30 gennaio

"Lavoro! Lavoro!". Nuovo corteo dei lavoratori dello stabilimento Beko di Siena, che ieri hanno attraversato la città, sfilando dal sito...

"Lavoro! Lavoro!". Nuovo corteo dei lavoratori dello stabilimento Beko di Siena, che ieri hanno attraversato la città, sfilando dal sito produttivo fino alla stazione ferroviaria, dove si è tenuto il comizio finale. In 250 hanno protestato contro la scelta della multinazionale di voler chiudere lo stabilimento a fine anno. A partecipare alla manifestazione anche i rappresentanti sindacali locali di Cgil, Cisl, Uil e delle sigle di categoria, i Cobas e gli universitari di Cravos. Presente anche il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, che ha sottolineato: "Beko Europe si deve assumere le sue responsabilità per il futuro dello stabilimento e dei lavoratori". E sull’incontro al ministero, ufficializzato il 30 gennaio: "Mi è stato detto di un tavolo tecnico con la presenza delle istituzioni che potrebbe essere ridondante e fuorviante – ha continuato –. Credo però che le istituzioni, prima, durante o dopo, devano essere coinvolte. Rappresentiamo questo territorio, le persone e le esigenze dello stabilimento. Escluderci sarebbe impraticabile". E infine: "Il fatto che il sito non sia proprietà dell’azienda non aiuta. Per questo come amministrazione comunale – ha concluso Fabio – ribadiamo che questa è un’area industriale e tale deve rimanere". E ai lavoratori: "Non mollo come non mollate voi. Sono al vostro fianco. Sapete di poter contare sulla mia solidarietà, sul mio cuore e sulla mia testa".

Accanto agli operai anche il rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, che li ha invitati all’inaugurazione dell’anno accademico: "Siena merita una risposta dal Governo, che deve spiegare perché l’interesse nazionale non viene difeso, il lavoro è un interesse nazionale. Come diceva don Milani, “la politica è sortirne insieme“ – ha aggiunto –. Vorremmo continuare la lotta insieme a voi per un lavoro, che secondo l’articolo 1 della Costituzione dà dignità e rende liberi".