CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, operai in Consiglio comunale: "Chiediamo ristori e stop alle tasse"

Un centinaio di lavoratori dello stabilimento di viale Toselli ha presentato un appello all’amministrazione. Il sindaco Nicoletta Fabio: "Solleciterò un’azione forte contro il piano industriale a tutela dell’occupazione".

Beko, operai in Consiglio comunale: "Chiediamo ristori e stop alle tasse"

Il sindaco Nicoletta Fabio si avvicina al tavolo dietro il quale si erano posizionati i lavoratori Beko

"Chiediamo ristori economici o, in alternativa, l’esenzione dal pagamento delle imposte comunali. La nostra lotta sarà lunga, quindi deve anche essere resa sostenibile". Poche parole pesanti come macigni quelle contenute del documento-appello presentato ieri in Consiglio comunale dai circa cento lavoratori dello stabilimento Beko di Siena, che hanno assistito in aula alla discussione dell’interrogazione urgente presentata dalle opposizioni sulla crisi dell’azienda, esibendo uno striscione con la scritta ’Rsu Beko Europe Siena in lotta’.

Il sindaco Nicoletta Fabio ha garantito: "Mi impegnerò su tutti i fronti possibili, ma la strada da seguire è quella della reindustrializzazione, mentre il compito del Comune è di mantenere il sito ad area industriale". A fronte di 299 posti di lavoro a rischio, Fabio ha proseguito: "Mi sono attivata a suo tempo e ho continue interlocuzioni con il ministero competente. A questo proposito posso chiarire il significato del ‘Golden power’: questa misura messa in campo dal Governo – ha spiegato – non è finalizzata alla tipologia della produzione, perché si applica a settori strategici di interesse nazionale ed è quindi legittima da parte degli scettici l’obiezione che quello della refrigerazione non rientri tra le categorie previste". E ancora: "E’ prima di tutto il Governo che può e deve esercitare un’azione forte che io continuerò a sollecitare – ha evidenziato il sindaco –. Un altro tema caldo è quello da affrontare con la proprietà dello stabilimento. Mi sono mossa immediatamente e spero di potermi presto confrontare direttamente con gli intestatari dell’immobile, perché senz’altro l’affitto cospicuo che Beko paga è una delle debolezze rispetto agli altri stabilimenti del gruppo. In ottica futura è un deterrente non da poco per eventuali nuovi investitori".

La capogruppo Pd Giulia Mazzarelli, che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: "Lei parla di fare pressione con il Governo, io credo che il Governo abbia delle grosse responsabilità, c’erano tutti i segnali evidenti già da tempo che l’azienda non avesse interesse a stabilire un rapporto con il territorio e a mantenere i siti industriali attivi". Massimo Martini, segretario Uilm Siena, ha commentato: "Il sindaco è sempre stata affettivamente vicina ai lavoratori Beko, ma ci vuole sostanza. Il Comune è in difficoltà, perché il Governo ha mostrato scarsa autorevolezza al tavolo con la proprietà turca, pubblicizzando il Golden power a tutela dei posti di lavoro, strumento che ora si mostra estremamente debole". E poi: "Una cosa è certa: a Siena si deve continuare a produrre per i prossimi tre anni, quando cioè scade il contratto di affitto di Beko. Arçelik deve portare lavoro in sostituzione dei congelatori".

Dura Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil Siena: "Vediamo tanta solidarietà formale, ma poca sostanza. Da gennaio abbiamo sentore di un aumento dei giorni di cassa integrazione. Gli operai hanno bisogno di ristori o di non dover pagare le imposte comunali. Capiamo che i tempi tecnici limitano l’azione del Governo, ma Roma ha la responsabilità di non aver rivisto il decreto Asset contro le delocalizzazioni, nonostante le esperienza del passato".

Infine Gianni Bassani, Cobas Lavoro Privato: "Il nodo resta questo oggetto misterioso del ’Golden power’, cioè l’intervento diretto dello stato, quasi una nazionalizzazione. Andrà sciolto al tavolo del 10 dicembre".