
La riunione al Mimit con azienda e sindacati
Apertura sul futuro dello stabilimento Beko di Siena nella riunione del tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy: l’azienda ha confermato il proseguimento delle attività fino al 31 dicembre 2025 e la disponibilità a rispettare il contratto di locazione fino a dicembre 2027. Nel frattempo, si è impegnata a facilitare la transizione verso la reindustrializzazione, destinando circa 7 milioni di euro per la gestione del canone d’affitto, l’individuazione di un advisor che avvii immediatamente la ricerca di un nuovo soggetto industriale e per la continuazione delle attività di bonifica.
Da parte sua, il ministero ha annunciato di aver "avviato interlocuzioni con il Comune di Siena e Invitalia per l’acquisizione dello stabilimento Beko di Siena da parte di un soggetto pubblico, come punto di partenza per creare le condizioni favorevoli alla reindustrializzazione dell’impianto e alla ricerca di un nuovo investitore, restituendo così un futuro produttivo al sito". Ma poi nella nota ufficiale di Palazzo Piacentini spunta la chiosa: "Alla luce del disimpegno della Regione Toscana e delle delibere della Provincia di Siena, che escludono un intervento per l’acquisizione del sito, senza aver prima le garanzie di un progetto industriale". Di qui la deflagrazione di uno scontro istituzionale, che rischia di porre la vertenza Beko in secondo piano. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, non usa mezzi termini: "Nessun disimpegno, tutto il contrario. Noi siamo impegnati a sostenere per quanto è nelle nostre competenze la lotta dei lavoratori e la prospettiva di investimenti per l’attività industriale Beko a Siena. Semplicemente non siamo stati invitati alla riunione al Ministero – evidenzia –, addirittura attribuendo posizioni alla Regione che mai sono state richieste od oggetto di interlocuzione, compiendo grave scorrettezza istituzionale". E ancora: "Vi è una chiara volontà di mistificare con parole false e improprie, quali “disimpegno”, il ruolo della Regione, a oggi molto importante per sollevare, amplificare, difendere le ragioni dei lavoratori Beko di Siena. Invece che unire il ruolo delle istituzioni – è la conclusione – si cerca di dividere e strumentalizzare, provocando danno alla lotta dei lavoratori e all’impegno per salvare la realtà industriale di Siena. Chiariremo in tutte le sedi questo irresponsabile comportamento, che emerge dalla nota del ministero".
Altrettanto netta la presa di posizione di Agnese Carletti, presidente della Provincia di Siena: "E’ del tutto evidente che ormai siamo di fronte a una vera e propria strumentalizzazione politica arrivando perfino a evocare atti e delibere mai assunte. A Siena i lavoratori siamo abituati a guardarli in faccia. Loro e i loro rappresentanti sindacali che siedono al tavolo di coordinamento sulla crisi – rimarca Carletti – sanno bene ciò che questo territorio ha chiesto in modo unitario, cioè che la vertenza Beko Europe per Siena non sarà chiusa finché non ci saranno le condizioni per garantire la continuità industriale in viale Toselli e la salvaguardia dei 299 posti di lavoro. Condizioni che, ad oggi, ancora stiamo aspettando e rispetto alle quali il territorio è pronto a fare la sua parte".
Intanto il negoziato proseguirà al ministero il 27 febbraio, 14 e 18 marzo.