I sindacati si aspettavano il piano industriale, invece ieri al tavolo ministeriale Beko ha presentato un aggiornamento sulle sue attività industriali e operative in Italia insieme a una valutazione congiunturale del contesto economico e del settore, dopo l’accordo di conferimento con Whirlpool Emea Holdings Llc. Nell’incontro avvenuto alla presenza del ministro Adolfo Urso, del sottosegretario Fausta Bergamotto, della presidente della Provincia Agnese Carletti, del sindaco Nicoletta Fabio, di Valerio Fabiani per la Regione e dei sindacati, l’azienda, rappresentata dal presidente e Cco Ragip Balcioglu, ha evidenziato le criticità attuali: il netto rallentamento della domanda in Europa, una maggiore concorrenza del mercato asiatico, risultati aziendali negativi nonostante massicci investimenti e una sovracapacità strutturale in Italia. Beko però ha ribadito il proprio impegno a lungo termine verso l’Italia confermando la disponibilità "a investire nel Paese in aree considerate strategiche": l’Italia diventerà il centro di eccellenza per la cottura a livello globale, inclusa la Ricerca e Sviluppo, e la sede del Global Industrial Design per Beko. Il sito di Carinaro (Caserta) sarà mantenuto come centro di eccellenza per la distribuzione dei ricambi e le attività di ricondizionamento degli elettrodomestici. L’attuale presenza nei settori del lavaggio e della refrigerazione sarà ulteriormente valutata per evitare altre perdite di cassa. Beko Europe ha annunciato che "collaborerà attivamente con le autorità italiane, oltre che con le istituzioni e i rappresentanti sindacali, per definire un piano a lungo termine sostenibile". Il ministro Urso e la sottosegretaria Bergamotto hanno annunciato un nuovo incontro al ministero dopo il 20 novembre e avviato un confronto con tutte le parti interessate.
Critica Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena: "E’ chiaro l’intendimento di non investire nel lavaggio e nella refrigerazione. Beko sta attuando un piano industriale non ancora illustrato, prendendo ulteriore tempo, e anche prendendoci in giro in modo irrispettoso, per svuotare". Massimo Martini, leader Uilm Siena, guarda il bicchiere mezzo pieno: "L’azienda si è impegnata a rispettare il Golden power, che può fermare eventuali iniziative dirompenti. Siamo consapevoli delle criticità di Siena, ma serve tempo per capire". Pessimista invece Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena: "L’azienda non ha parlato di chiusura dei siti, ma non l’ha neanche esclusa. E’ però nell’aria un ’piano di dimagrimento’, che per Siena è impossibile, perché in viale Toselli o si rilancia o si chiude. Il 20 novembre inizierà la trattativa vera e propria. Per ora ne usciamo male".