Stavolta sarà il sindaco Nicoletta Fabio a partecipare al tavolo su Beko Europe convocato domani al ministero delle Imprese e del made in Italy. "Questa amministrazione – sottolinea il primo cittadino – è sempre stata in prima linea per monitorare la delicata situazione che investe anche lo stabilimento di Siena. L’attenzione è altissima, lo dimostrano i numerosi incontri con le organizzazioni sindacali e la piena disponibilità nei confronti dei vertici dell’azienda a lavorare su alcune possibili soluzioni, anche attraverso l’iter di approvazione del Piano Strutturale, tramite il quale prevedere efficientamenti energetici e insediamenti di aree produttive di indotto che permettano il consolidamento delle imprese esistenti".
E ancora: "Siamo altrettanto consapevoli di come serva un’azione congiunta che vada al di là dell’impegno della singola amministrazione comunale – aggiunge Fabio –: del resto la struttura senese occupa anche lavoratori residenti nei comuni limitrofi, ma più in generale la vicenda Beko travalica i confini comunali, provinciali e anche regionali, come mostrano le annunciate chiusure di stabilimenti in Polonia. E’ sbagliato quindi pensare che questo sia un tema solo cittadino e che ricada sulle uniche spalle dell’amministrazione". Il sindaco evidenzia: "Al nostro impegno, coerente anche con la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso settembre, deve dunque unirsi quello delle altre istituzioni interessate, a partire da Provincia e Regione. Da parte nostra, dopo aver avuto contatti con il Governo e, in particolare, con il sottosegretario Fausta Bergamotto che ha indetto il nuovo incontro, interesseremo l’europarlamentare Francesco Torselli".
"Fra le nostre priorità – conclude Fabio – c’è la necessità di far comprendere che un’eventuale chiusura dello stabilimento Beko di Siena, importante riferimento occupazionale sul territorio, avrebbe una portata maggiormente negativa rispetto ad altri stabilimenti in altri luoghi d’Italia, dove il tessuto industriale presente consentirebbe un rapido reinserimento o riassorbimento dei lavoratori".
Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, commenta: "Mi sento sollevata da questa presenza, mi aspetto che il sindaco batta i pugni sul tavolo ministeriale – afferma, evocando quanto detto da Fabio in Consiglio comunale –. Non trovo però giustificato mettere a confronto siti e lavoratori. Una chiusura è sempre negativa a Siena o in altre città. La logica delle multinazionali è creare ’newco’ e poi svuotare e questo è drammatico, indipendentemente da dove avviene". Miniero continua: "Mi pare normale, anzi un atto dovuto, il fatto che al tavolo a Roma ci sia anche il sindaco, ma non credo potrà determinare qualcosa. Lo stesso Governo ha dimostrato finora debolezza, salvo restando l’utilizzo del Golden power per guadagnare un po’ di tempo, ma oltre alle liturgie istituzionali servono cose concrete".
Telegrafico il leader della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano: "Serve fare chiarezza. Per il sito di Siena non c’è più tempo da perdere. Il Governo ci deve spiegare come potrà impattare il Golden power. A Siena si rischia una bomba sociale". Sulla presenza del sindaco Fabio a Roma, il segretario della Uilm di Siena, Massimo Martini, afferma: "E’ un segnale positivo, visto il filo diretto del Comune con il Governo. Questo può dare delle garanzie". E ancora: "Il piano industriale ormai è pronto, ma noi sindacati abbiamo fatto un lavoro a monte, coinvolgendo le istituzioni, cioè Comune, Regione e l’europarlamentare Nardella. Quello di questi mesi è un percorso importante che speriamo si riveli utile alle sorti dello stabilimento di Siena – aggiunge Martini –, in quanto propedeutico a una soluzione non traumatica. La presenza al ministero del sindaco Fabio e di Valerio Fabiani per la Regione porteranno un sostegno positivo alla vertenza così come rappresenta un importante segnale dal punto di vista politico il voto all’unanimità della mozione su Beko avvenuto a settembre in Consiglio comunale a Siena".