Beko Tavolo in Regione per evitare la crisi

Oggi Provincia e Comune saranno a Firenze per discutere con Valerio Fabiani e i sindacati come tutelare il sito di Siena e 299 posti di lavoro

Beko Tavolo in Regione per evitare la crisi

Il presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento Beko di Siena

Oggi alle 15 si riunisce il tavolo anticrisi della Regione Toscana, dove il consigliere delegato del presidente Giani, Valerio Fabiani, ha invitato le istituzioni senesi e i sindacati per fare il punto della situazione. Saranno dunque presenti il vicesindaco Michele Capitani, il consigliere provinciale Alessandro Masi e i segretari di categoria Daniela Miniero (Fiom Cgil), Giuseppe Cesarano (Fim Cisl) e Massimo Martini (Uilm) nel tentativo di elaborare una strategia per rendere attrattivo lo stabilimento Beko di viale Toselli.

Ieri i sindacati nazionali hanno inviato una nuova lettera al ministro Urso e alla stessa Beko per "richiedere con urgenza la convocazione di un incontro" a Roma e discutere "le peculiarità occupazionali e industriali che dovranno caratterizzare il piano industriale rispetto ai siti italiani". Al contempo si sonno mosse anche le istituzioni locali, che oggi faranno quadrato sul futuro dello stabilimento senese.

Daniela Miniero, Fiom Cgil, va dritta al punto: "Al di là dei proclami più o meno unitari del Consiglio comunale, vogliamo capire se può esserci una proposta concreta alternativa in caso di chiusura del sito Beko. Continuiamo quindi a chiedere attraverso le istituzioni territoriali la convocazione dell’incontro al ministero, ma anche quali strumenti verrebbero messi in campo per rendere il sito attrattivo con fondi e incentivi, in caso di chiusura".

Per Giuseppe Cesarano, Fim Cisl, "il silenzio di Beko non fa presagire nulla di buono, ma attenzione a parlare di reindustrializzazione, perché sono processi che raramente vanno in porto". E ancora: "In ogni caso, servirebbero un piano urbanistico e incentivi per rendere il capannone di Siena ancora appetibile per la proprietà turca".

Massimo Martini, Uilm, fa un’analisi lucida della situazione: "In viale Toselli c’è un problema di spazi eccessivi rispetto ai volumi prodotti e di consumi energetici. Il ruolo della Regione è agevolare un eventuale processo di efficientamento energetico con finanziamenti ad hoc, ma la cosa è lunga e complessa". Il segretario della Uilm poi aggiunge: "L’alternativa è pensare a una riconversione, ma al momento è utopico. Il passaggio importante – è la conclusione – è che oggi si mettono a uno stesso tavolo tre istituzioni locali per fare il punto della situazione. Il tutto, in attesa della convocazione del tavolo nazionale al ministero, previsto secondo voci informali, per la fine di ottobre".

Bisognerà però capire, a quel punto, quali saranno i margini di azione dei sindacati sul piano industriale per il mantenimento del sito di Siena e dei 299 posti di lavoro.

Cristina Belvedere