REDAZIONE SIENA

Beko, tra soddisfazione e attesa. I sindacati: "Bene l’accordo, ma ora la reindustrializzazione"

Dopo la firma dell’intesa quadro, Cgil, Cisl e Uil illustrano risultati e obiettivi per il futuro "Momento importante, risultato raggiunto grazie alla mobilitazione dei lavoratori".

Dopo la firma dell’intesa quadro, Cgil, Cisl e Uil illustrano risultati e obiettivi per il futuro "Momento importante, risultato raggiunto grazie alla mobilitazione dei lavoratori".

Dopo la firma dell’intesa quadro, Cgil, Cisl e Uil illustrano risultati e obiettivi per il futuro "Momento importante, risultato raggiunto grazie alla mobilitazione dei lavoratori".

L’accordo segna un punto importante nella vicenda Beko ma non si è ancora giunti alla fine della partita. La fine sarà fischiata solo quando al posto dell’insegna Beko ne arriverà un’altra e un nuovo investitore assumerà il primo lavoratore. È quanto sostengono, dopo la firma dell’accordo quadro, i rappresentanti di Uilm Uil, Fim Cisl e Fiom Cgil, durante la conferenza stampa organizzata davanti ai cancelli dello stabilimento di viale Toselli. Il Governo si è impegnato a garantire l’acquisizione dello stabilimento di Siena da parte di Invitalia d’intesa con il Comune, mentre la reindustrializzazione passerà attraverso l’advisor Sernet Spa e Invitalia stessa. Il documento prevede poi la cassa integrazione in deroga per il 2026 e il 2027, nonché gli incentivi di circa 90mila euro per le uscite volontarie fino al 30 novembre 2025 e di 60mila euro fino al 31 dicembre 2027.

Il segretario Uilm Siena Massimo Martini ha sottolineato l’importanza storica della vertenza: "Si tratta di un momento importante dopo più di un anno di lotta. Grazie alla collaborazione delle forze politiche locali e nazionali si è arrivati a due importanti conquiste. Da un lato l’acquisizione dell’immobile e dall’altro la successiva reindustrializzazione, che avrà come obiettivo fondamentale la continuità lavorativa dei 299 lavoratori dell’azienda".

In merito alla visita del Ministro Adolfo Urso attesa per il 3 luglio in viale Toselli, Martini ha proseguito: "È da molto che chiediamo alle istituzioni che hanno seguito la vicenda di venire a conoscere con mano non solo il valore della nostra azienda, ma soprattutto i nostri lavoratori. Ci auguriamo di ricevere, in quell’occasione, notizie più chiare sui tempi dell’acquisizione della fabbrica da parte di Invitalia".

"Il 2 maggio – ha ricordato Martini – avremo un incontro con il presidente della Regione Giani per discutere dell’acquisizione. Come dichiarato dal sindaco Fabio, sappiamo che ci sono tre soggetti interessati a procedere con l’acquisto e si è parlato anche di uno spezzettamento". Tuttavia il desiderio espresso è quello che "l’azienda, sebbene di grandi dimensioni, possa ricadere sotto un unico soggetto".

Il segretario Fim Cisl Giuseppe Cesarano ha a sua volta sottolineato l’impegno di tutte le forze in campo: "Grande collaborazione non solo tra le segreterie nazionali dei sindacati coinvolti ma anche grande sinergia con le istituzioni nazionali e locali".

Tutto questo, ha aggiunto, ha portato "a una vertenza che farà la storia e che vedrà per la prima volta lo stato partecipare attivamente nel futuro di un’industria". In merito alla reindustrializzazione, anche il segretario Fim Cisl si augura che possa "avvenire con un unico soggetto".

È bene non abbassare la guardia e continuare a lottare, come evidenziato dalla segretaria Fiom Cgil Daniela Miniero. Il primo aspetto cruciale da sottolineare, ha detto, è che "la storicità di tale vertenza non è solo contenutistica ma anche di modalità. È stato varato, ad hoc per la nostra azienda, un ammortizzatore sociale di natura conservativa che prevede una copertura economica di due anni. Qualora non si trovasse un investitore entro il 2027, con quest’ammortizzatore sociale non scatterà immediatamente la chiusura ma verrà riaperta la vertenza".

"Tutto questo non sarebbe stato possibile – ha evidenziato in chiusura Miniero – senza la mobilitazione dei lavoratori Beko che è stata d’esempio e ha ricevuto grande solidarietà".

In merito alle tempistiche della reindustrializzazione indicate dal Governo, il clima tra i segretari dei sindacati sembra essere propositivo e fiducioso, con la volontà di continuare a lottare, assicurandosi che i tempi vengano rispettati.