
Bellandi esce di scena. Le reazioni degli avvocati
di Laura Valdesi
"Il fatto non sussiste. Non c’è nessun elemento di reato, nessuna corruzione", dichiara soddisfatto l’avvocato Remo Alfisi che difendeva il vigile urbano di Siena Andrea Draghi finito nell’inchiesta per atto contrario ai doveri di ufficio. Il pm sosteneva che avrebbe favorito il passaggio dell’ex giudice della Corte dei Conti e già segretario comunale di Siena e Firenze, Vincenzo Del Regno, con l’auto nella ztl in modo da evitare la multa. Anche quest’ultimo è stato assolto ma solo per quanto attiene a tale episodio contestato dalla procura.
"Non c’è una ragionevole previsione di condanna", con questa formula (introdotta dalla riforma Cartabia) esce dunque dalla vicenda ’Hidden partner’ il manager Andrea Bellandi, difeso dal figlio Michele e dall’avvocato Vincenzo Di Benedetto. Non esistono infatti elementi per sostenere l’accusa in giudizio nei suoi confronti, secondo il gup Caravelli. I reati contestati erano infedeltà patrimoniale e appropriazione indebita sull’operazione ’Gran Caffè’, vale a dire la vendita della ’Birreria’. "Grande soddisfazione", ribadiscono i difensori di Bellandi. "Sono molto deluso – dice invece Fabio Pisillo che asiste Maxim Constantin Catalin – ritenevo che almeno per una serie di reati si potesse uscire in udienza preliminare. Andremo in dibattimento fiduciosi di poter dimostrare l’insussistenza della responsabilità su ogni contestazione". "Manca il reato presupposto, l’evasione fiscale in Estonia", rivendicava l’avvocato Alessandro Belli mentre attendeva la decisione del gup. Confermando di aver ritirato la querela "nei confronti di Maxim perché è stato raggiunto un accordo con la famiglia a seguito di una transazione, sia da parte di Sielna che di Bidilo". "Autoriciclaggio, false comunicazioni sociali e reati tributari in qualità di amministratore di fatto di Sielna, questo si contesta a Igor Bidilo", ha confermato poi l’avvocato del magnate kazako Vieri Fabiani. "Il decreto che dispone il giudizio non è impugnabile, né appellabile: lo dirà il tribunale come va a finire. Non so comunque quanto durerà il processo, partirà il 19 settembre, alcuni reati si prescrivono nel 2025 e nel 2027 è prescritto tutto". Per quanto riguarda le proprietà e gestioni su Siena, declina Belli, restano il Gran caffè in Piazza, quindi il ’Conca d’oro’, i due ’Nannini’ di via Massetana e viale Toselli, in gestione ma sempre di proprietà i locali di piazza della posta, Camollia e Pantaneto.