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Il rettore Roberto Di Pietra con le delegate. Stefania Lamponi e Alessandra Viviani
L’Università di Siena nel partenariato di dieci atenei che si sono visti assegnati dal Mur fondi per servizi per potenziare il benessere psicofisico degli studenti: all’ateneo senese quest’anno vanno 280mila euro. Il progetto si chiama Pro-Ben, PROmozione del BENessere della comunità universitaria. Le iniziative, pensate per contrastare e prevenire fenomeni di disagio psicologico ed emotivo, si svolgeranno da marzo ad ottobre e verranno realizzate a Siena, Arezzo, Grosseto e, per quanto possibile, anche per gli studenti del Polo Penitenziario.
"Uno dei lasciti peggiori del periodo pandemico – inizia il rettore Roberto Di Pietra – è la condizione di disagio diffusa fra gli studenti, che avvertono l’eccesso di competizione e l’attesa della performance. L’Università ha il dovere di intervenire. Noi abbiamo già avviato un servizio di ascolto psicologico, ora andiamo a strutturarlo con altri tre professionisti, in aggiunta alla psicologa già a disposizione".
Nell’ambito del potenziamento del servizio di sostegno psicologico sono previsti percorsi individuali e attività di gruppo nelle varie sedi, in presenza e online, in italiano e in inglese. Sono in programma workshop tematici sulla scrittura creativa, la gestione dei conflitti e delle emozioni; ma anche danza-terapia, comunicazione non verbale e gestione della sofferenza. Verrà inoltre proposto un cineforum dedicato ai temi del progetto. E poi azioni di sensibilizzazione attraverso, ad esempio, la realizzazione di video spot informativi, podcast, attività ludiche e culturali e campagne social finalizzate alla promozione del benessere. Il progetto coinvolgerà anche il laboratorio per la realtà virtuale, con la realizzazione di un avatar dedicato.
Anche l’ambito della ricerca è interessato dalle azioni del progetto: fra marzo e aprile verrà somministrato un questionario per raccolta e analisi dati sul benessere psicologico della popolazione studentesca, per comprendere le cause del disagio e pianificare interventi; infine la realizzazione di iniziative legate allo sport, ad esempio il trekking urbano, offerte gratuitamente agli studenti.
"Il nostro Ateneo – sottolinea la professoressa Stefania Lamponi, delegata ai servizi - pone gli studenti al centro delle proprie attività. Il percorso universitario non è una semplice collezione di voti, ma consiste nell’acquisizione di un patrimonio culturale, nella creazione di relazioni e nella capacità di affrontare e superare difficoltà. In questo contesto è importante che gli studenti abbiano accesso a spazi sicuri dove possano esprimersi liberamente, condividere le proprie difficoltà e ricevere supporto oltre ad essere coinvolti in attività di svago".
"Il tema del disagio psicologico – aggiunge la professoressa Alessandra Viviani, delegata alle politiche di inclusione - è uno degli aspetti più rilevanti in merito alla promozione di un ambiente inclusivo ed accogliente. Un ambiente dove le persone sviluppano il loro potenziale di cittadini consapevoli. L’università deve essere un luogo sicuro, una comunità che non lascia nessuno indietro".