di Orlando Pacchiani
SIENA
Fratelli d’Italia raddoppia la presenza in giunta. Oggi sarà ufficiale l’adesione al partito di Paolo Benini, assessore allo sport e istruzione, che andrà così ad affiancare Francesco Michelotti, titolare dell’urbanistica, commissario provinciale del partito. Questa mattina la presentazione del neo iscritto che si traduce di fatto in un immediato aumento di peso nella squadra del sindaco De Mossi per Fratelli d’Italia. Benini era stato eletto in consiglio comunale nelle liste della Lega, poi l’immediata rottura (non votò nemmeno la capogruppo Raito), l’adesione al gruppo misto e la costituzione di Siena Tools. Fino all’ingresso in giunta poco meno di un anno fa, dopo il siluramento di Massimo Sportelli.
Ora l’adesione a Fratelli d’Italia che rappresenta l’ennesimo cambio di geografia nella maggioranza. Il partito guidato da Michelotti, per dire, aveva inaugurato il mandato con tre consiglieri e un assessore, adesso si ritrova con cinque consiglieri e due assessori. E anche con una platea elettorale cresciuta a dismisura: passi la differenza tra tipi di elezione, ma il 3% delle comunali 2018 diventato un 18,1% alle regionali 2020, primo dato in città per il centrodestra, rappresenta una crescita difficile da ignorare. Sono cambiati indubbiamente i rapporti di forza nella coalizione (dove la fibrillazione del mondo civico fa prevedere ulteriori sviluppi) e bisognerà capire come evolveranno in vista delle elezioni suppletive per il collegio uninominale della Camera, dopo le annunciate dimissioni di Padoan. All’indomani del voto delle regionali, si era commentato che quel risultato per due anni e mezzo non avrebbe avuto controprove, perché non c’erano scadenze elettorali programmate fino alle comunali 2023.
Ora invece il centrodestra dovrà sedersi al tavolo per individuare la candidatura da mettere in campo. Due anni fa toccò al leghista Claudio Borghi, che aveva però la rassicurazione della candidatura nel proporzionale. Questa volta la corsa sarà solo per la conquista della vittoria nel collegio uninominale. Facile prevedere che la Lega reclami ancora la candidatura, ma la coalizione dovrà discuterne. E Fratelli d’Italia, con il 13% su base provinciale che diventa 18,1% nel capoluogo, ha sempre più intenzione di recitare un ruolo da protagonista, anche se Michelotti ha scelto la strada del basso profilo dopo l’affermazione elettorale. Poche uscite pubbliche, nessuna dichiarazione a effetto, ma la crescita nelle dinamiche dell’amministrazione è un dato di fatto inoppugnabile.