
Dal minuto di silenzio per ricordare Salvadori, alle chiacchierate fra capitani, al trionfo di Benitos che ha stupito tutti
di Laura ValdesiSIENAChe Benitos avesse grandi qualità si era capito dopo il Palio vinto nella Lupa. Ma ieri si è superato mostrando di galoppare con una tale facilità a Monticiano da lasciare tutti a bocca aperta. Montato da Nino Manca, il cavallo di Dario Colagè era di rincorsa. Appena Andrea Calamassi l’ha data buona è andato davanti mantenendo la testa senza mai spingere. Come se fosse telecomandato. Nessuno è riuscito ad impensierirlo anche se c’è stata una bella rimonta di Stefano Piras su Diodoro, secondo, terzo Michel Putzu su Moresco. "Troppo superiore, così non lo prendono più", ha commentato qualcuno degli addetti ai lavori. "Vediamo, in fondo c’è anche Anda e bola", frenavano altri. Ma la sensazione lasciata dal successo di Benitos è che rischi di saltare Provenzano. Non è stato l’unico feedback della prima giornata di corse a Monticiano dei cavalli da Palio davanti ad un pubblico numerosissimo, tanto che le macchine arrivavano fin quasi al paese. Ad impressionare è stata anche la scuderia di Enrico Bruschelli che ha vinto due corse, con Esterina (la prima) e Dorotea Dimmonia (l’ultima). Il terzo successo sarebbe potuto arrivare nella quinta con Zio Frac, sempre in testa, se Bellocchio non avesse poi richiamato il cavallo a mezzo giro dalla fine. A conferma poi che le regole vengono rispettate, cinque fantini sono stati sottoposti all’alcol test: tutti negativi. Promossa la pista anche se ogni volta che passava il rullo si sollevava un polverone tremendo e la caduta alla curva del melo secco nell’ultima corsa di Federico Fabbri sulla cavalla del cuore, Corinne Clar, ha sollevato qualche perplessità sul fondo. Per la cronaca: il fantino è stato soccorso subito a bordo pista, poi a batteria terminata sono entrate ambulanza e automedica ma Fabbri non è salito a bordo, andandosene con le sue gambe seppure molto dolorante.
Il Palio però è anche ’cuore’. Siena non dimentica, così prima della corsa di avvio è stato osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Marco Salvadori, il veterinario vittorioso della Giraffa scomparso prematuramente. Poi è stata battaglia. Dalla prima all’ultima batteria dove la sorpresa delle sorprese è stato Bombolone di Mario Savelli, con cui Marco Bitti ha vinto la sesta corsa sbaragliando la concorrenza titolata visto che al canape c’era Piras su Viso d’Angelo e Giosué Carboni su Tale e quale. Secondo è arrivato Federico Guglielmi su Duce, il baio di 6 anni che sta andando molto bene, terzo grazie ad un bello sprint Giovanni Puddu su Diosu de Campeda. Potevano mancare i commenti sullo sgancio del canape a ’cigno’ dopo le polemiche di Mociano? Accompagnerà l’addestramento per tutta la stagione, appare chiaro. Ha comunque fatto venire i brividi, nella quinta corsa, quando al via Sebastiano Murtas è partito a razzo su Carontes e il canape è rimasto alto per qualche istante, poi è riuscito a sfilare via. "E meno male che c’era il cigno", dice Osvaldo Costa che ne difende l’importanza per la sicurezza dei cavalli in addestramento.