Berio, la sinfonia in Piazza. Quattro trionfi in sei Palii

Il primo cavallo eroe del nuovo millennio, binomio vincente con Trecciolino. Due gioie al Bruco, una alla Tartuca. Spezza il digiuno della Torre dopo 44 anni.

Berio, la sinfonia in Piazza. Quattro trionfi in sei Palii

Berio, la sinfonia in Piazza. Quattro trionfi in sei Palii

Berio è stato il primo eroe del nuovo secolo. Il suo curriculum parla per lui: sei carriere con quattro vittorie. Ha fatto felici i popoli di Bruco, Torre e Tartuca. Solo il Drago e la Civetta lo hanno avuto in stalla senza poi vincere. Per questo cammino trionfale ha un posto speciale nella storia. In sassarese si dice Seddini il paese dove è nato nel 1997 nel grande allevamento degli eredi di Salvatore Morrocu. Questo magnifico mezzosangue arriva al Palio nel 2002 grazie a Marcello Roti. Arriva, va in Tartuca e vince. Per la cronaca alle sue prime prove di notte, una formalità, lo monta Alberto Riccieri. Tutti vedono di che pasta è fatto. E quindi va alla tratta con l’epilogo che sappiamo.

Qui inizia il suo grande amore con Luigi Bruschelli in arte Trecciolino. Un amore ben riposto e soprattutto ben ripagato. E’ un cavallo forte ma duttile, capace di curve straordinarie e di successivi slanci che poche altre volte si sono visti in piazza. Tutto meno che facile la sua prima vittoria con oltre un’ora di mossa. Perde il ferro con conseguente intervento. Finalmente si parte e l’accoppiata mostra subito la forza. Tre giri senza nessun attacco concreto.

Ad agosto dell’anno successivo Berio va in sorte al Bruco e qui mostra tutta la sua potenza nella rivalità con Urban II, altro grande cavallo, ma che deve arrendersi alla forza del maestro Berio, ancora portato al successo da Trecciolino. Dopo un 2004 senza vittoria, ecco il 2005 con il cappotto: vince a luglio nel Bruco e "scuffia" la Torre ad agosto con leggerezza, sempre con il fido Trecciolino. Ecco la parola giusta per questo eroe della piazza: leggerezza, nonostante la potenza, nonostante il carattere grintoso, Berio in corsa mostra una facilità di galoppo che ha pochi uguali.

E’ un grande cavallo che mostra testa oltre che a muscoli. E inoltre trova Trecciolino nei suoi anni migliori. E per gli altri è notte fonda. Così a luglio scatta primo. Ci prova il giovane Giovanni Atzeni detto Tittia con Brento ad incalzarlo, ma non c’è nulla da fare e la vittoria è inequivocabile. Ad agosto tocca in sorte alla Torre, forte di un patto fra Contrade, ecco che Trecciolino arriva in Salicotto. Tutti gli occhi sono puntati su questa micidiale accoppiata. Potrebbe sembrare un handicap importante, invece, pronti, via e scatto di tre giri senza che nessuno li superi. Per la Torre è la fine di un incubo, la vittoria ritorna dopo tanti anni, dal 1961. A questo punto il proprietario decide di ritirare Berio dalla piazza. Avrebbe vinto ancora? Non lo sapremo mai. C’è anche qualche acciacco che avrebbe creato ostacoli alla sua ammissione. Ma prudentemente Berio va in pensione dove si trova tutt’ora.

Massimo Biliorsi