Per tutti i protagonisti della telenovela Biotecnopolo, ad eccezione del sindaco Nicoletta Fabio, dei cinque consiglieri d’amministrazione e dell’onorevole Francesco Michelotti, l’approvazione del nuovo statuto della Fondazione è stata un fulmine a ciel sereno. Fabrizio Landi, presidente Fondazione Tls e vertice di Confindustria Siena, ha rivelato ai pochissimi che sono riusciti a parlarci ieri, di aver appreso di ’essere retrocesso’ da socio fondatore a collaboratore, leggendo su La Nazione le anticipazioni del sindaco Fabio. Stessa cosa per l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, che ieri sera era al Teatro dei Rinnovati per l’assemblea dell’Ordine dei Medici.
Neanche dal direttore scientifico Rino Rappuoli, il vero motore dell’operazione Biotecnopolo, è venuto un accenno di reazione. Lo scienziato è all’estero, si collegherà da remoto anche nella riunione del 24 aprile convocata dal sindaco assieme alle imprese della rete Prometheus e al consiglio d’amministrazione e vertici di Tls. L’unica reazione tra virgolette resta quella dell’assessore regionale Bezzini, che replica così alle frecciate del deputato Fdi Michelotti: "Mi auguro che il nuovo statuto - scandisce Bezzini - non sia una messa in scena per coprire l’affossamento del centro nazionale antipandemico. Con il Governo che si limiterebbe a finanziare solo qualche progetto del Biotecnopolo". La convinzione dell’assessore regionale è che sarà molto complicato per la Fondazione senese intercettare quel che resta, ovvero oltre 200 milioni, degli staziamenti collegati al Pnrr per dare corpo a un centro che ricerchi e sviluppi rimedi contro tutte le pandemie. E’ la fetta più grande di tutto il progetto Biotecnopolo.
Dopo la frase di Bezzini, spazio solo a congetture e analisi. I finanziatori di Tls, Regione e Fondazione Mps in primis, sperano che il declassamento da socio fondatore a collaboratore significhi solo la perdita del potere di nomina di un consigliere. Una perdita insignificante, considerando che il membro del cda che è entrato tramite Tls, la professoressa Annalisa Santucci, è stata designata dal ministero dell’Università. Per Toscana Life Sciences, per i piani di ristrutturazione e le operazioni di risanamento dei bilanci, sono decisive le collaborazioni sui progetti del Biotecnopolo, non presunti poteri di nomina e decisionali. Anche perché le collaborazioni scientifiche e imprenditoriali sono la vocazione specifica di Tls, la mission industriale. Il resto compete ad altri, a partire dagli stakeholders della Fondazione e ai quattro ministeri che l’hanno generata.
A questo punto non resta che aspettare l’incontro della prossima settimana in Comune, il vertice metà in presenza e metà da remoto, voluto dal sindaco Fabio per provare a mettere pace tra le troppe anime e le aspirazioni contrapposte che frenano l’avvio del Biotecnopolo. Già da domani partirà la caccia al testo ufficiale del nuovo statuto, che dovrà essere ufficializzato in un decreto della presidenza del consiglio dei ministri. Come tutti gli atti delle Fondazioni ministeriali. Sarà un ulteriore passo per arrivare, si spera in fretta, all’avvio operativo, al finanziamento dei primi progetti di ricerca e delle prime idee per dare corpo al Centro antipandemico nazionale. Perché, aldilà della indicazione e futura nomina (auguriamoci di alto livello) di un direttore generale che abbia poteri di spesa, il rischo è assistere all’epilogo di Hemingway ne ’Il vecchio e il mare’. Con il pescatore Santiago che riesce a prendere il marlin più grande della sua vita, combatte per ore per sfiancarlo e tirarlo su in barca. Ci riesce dopo due giorni, ma il sangue del marlin attira gli squali che, mentre Santiago rema per tornare a riva, divorano grandi pezzi del pesce alla lenza. Quando il vecchio Santiago, dopo quattro giorni tocca terra, del marlin più grande che aveva mai pescato non restano che la testa e la lisca.