ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Biotecnopolo, soldi dall’Europa. Arriveranno 33 milioni di euro

Via libera alla finanziabilità del progetto di Siena contro le pandemie. La Fondazione guida il gruppo

Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo

Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo

Il primo passo, il riconoscimento cioè della "finanziabilità" del progetto, è stato compiuto. Ora resta da formalizzare la concessione del contributo già riconosciuto e che salvo imprevisti non potrà tornare in discussione: la Fondazione Biotecnopolo con sede a Siena ha raggiunto il primo obiettivo dalla sua creazione, nelle vesti di punto di riferimento italiano per il nuovo polo continentale anti-pandemico. Un obiettivo che si traduce in poco meno di 33 milioni di euro, grazie alla collaborazione con Università degli studi di Siena, Sclavo Vaccines Association, VisMederi, Reithera, Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.

L’iniziativa italiana, frazionata in sei progetti e guidata dal direttore scientifico del Biotecnopolo Rino Rappuoli, è una delle quattro gambe dell’iniziativa continentale, insieme alla Francia con l’Istituto Pasteur, il Belgio con Vaccinopolis, la Germania con Dzif-Umr. Colossi della ricerca europea cui ora si affianca anche l’Italia con la Fondazione che lo scorso anno ha modificato statuto, governance (con la nomina del direttore generale Gianluca Polifrone) ed è stata al centro di una accesa disputa politica.

Dal centrosinistra - fautore della nascita del Biotecnopolo, per iniziativa di Enrico Letta allora deputato Pd eletto a Siena - si sono più volte levate accuse di stallo e stravolgimento dell’iniziativa, rivolte al governo di centrodestra, tra interrogazioni a più livelli, manifestazioni, istanze rivolte al prefetto. Ora Francesco Michelotti, deputato e vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, replica a quelle accuse, sottolineando l’importanza del contributo europeo: "Negli ultimi due anni la sinistra toscana ha utilizzato strumentalmente il tema per attaccare l’amministrazione comunale di Siena e il governo Meloni. Oggi ancora una volta i fatti e i dati oggettivi smentiscono quella narrazione, la sinistra toscana dovrebbe chiedere scusa".

Se il dibattito politico di certo non si placherà, quello che intanto rileva è il risultato tangibile per un progetto che negli ultimi mesi aveva già iniziato a prendere una fisionomia definita, con la ricerca di figure professionali di vertice per dare gambe all’iniziativa.

La filiera che ha portato alla costituzione del progetto italiano per la creazione di una strategia antipandemica, comprende la rete istituzionale del territorio con l’Università degli studi, la società pubblico-privata Sclavo Vaccines Association (che coinvolge anche Gsk), la società senese VisMederi che ha appena inaugurato il nuovo centro per i laboratori e ha toccato quota duecento dipendenti, altre realtà di primo piano nazionale come Reithera e Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.

L’obiettivo continentale è disegnare un programma rapido di intervento nel caso ci dovessimo trovare nuovamente di nuovo a fronteggiare una pandemia: nei quattro hub continentali, c’è chi è adibito ad approfondire tutta la parte regolatoria, chi la sorveglianza sulle malattie infettive, chi la ricerca sul vaccino e l’eventuale sviluppo clinico in caso di necessità. L’operazione andrà in porto a breve, quando dall’Unione europea arriverà il via libera definitivo al finanziamento che è una sorta di ’start’ per la Fondazione Biotecnopolo. Con quei 33 milioni di euro (in totale 130 milioni per i quattro partner europei) che rappresentano il 60 per cento dell’investimento totale previsto.