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Birra, artigianale è bello ’La Diana’ premiato a Rimini

Prodotta con amore nell’impianto di Isola d’Arbia, alle porte della città, è nata dalla collaborazione con il birrificio "Chianti Brew Fighters" .

Birra, artigianale è bello ’La Diana’ premiato a Rimini

La provincia di Siena è una terra legata al vino con tante prestigiose denominazioni conosciute in tutto il mondo. Ma se il dominio del "nettare di bacco" è netto, forte anche di una storia antichissima, negli ultimi anni il mondo della birra in ottica locale è cresciuto, sia a livello produttivo ma anche nell’attenzione dei consumatori, curiosi di provare le ultime novità di una bevanda che per tanti fa rima con condivisione. In particolare le birre artigianali si stanno ritagliando il proprio spazio e anche Siena può vantare un "portabandiera" in questo comparto, grazie al Birrificio Agricolo "La Diana", l’unico all’interno del territorio comunale. E proprio "La Diana", il nome è un omaggio al fiume mitologico che, secondo la leggenda, scorre sotto la città, nei giorni scorsi ha conquistato un premio importante a Rimini in occasione di "Birra dell’Anno", il concorso brassicolo più longevo in Italia promosso da Unionbirrai con 2.153 birre provenienti da 255 birrifici italiani, 84 giudici, 45 categorie in gara. "La Diana" ha vinto nella categoria n.36, quella dedicata alle "Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, con uso di frutta" con "RubuSlurm", prodotta nell’impianto di Isola d’Arbia e nata dalla collaborazione con il birrificio "Chianti Brew Fighters". Una birra che era già stata "dell’anno", 9,5 di gradazione alcolica, e "che è abbastanza forte da un punto di vista aromatico ma con un finale rinfrescante - spiega Dario Tiziano Perondi, presidente Coop "Agricola La Diana" - e si può abbinare con i dolci. Ovviamente questo premio è una bella soddisfazione". Il mercato de "La Diana" è soprattutto in Toscana, il birrificio dagli amanti di questo prodotto è conosciuto. Ma come se la passa la birra in un periodo dove i consumi stanno cambiando? I prodotti "no alcool" stanno crescendo ed i giovani, rispetto al passato, sembrano consumare meno. La birra, da parte sua, può puntare sulla leggerezza, un requisito gettonato. "C’è un ritorno alla semplicità e con una bevuta meno impegnativa - continua Perondi –. Per quanto riguarda il mercato, i volumi sono tornati a livello pre-pandemia. E il ricambio generazionale nei locali ha portato ad una maggiore attenzione nella scelta dei prodotti".

Luca Stefanucci