Siena, 12 settembre 2024 – Una nottata e un’intera giornata passate su un marciapiede, davanti all’aeroporto di Nairobi, con le porte sprangate e chiuse con i lucchetti per lo sciopero di tutto il personale del principale scalo kenyano. È la disavventura vissuta da migliaia di persone e tra loro anche dalla giovane senese Marta Bartalini.
“Con il nostro gruppo di una quindicina di italiani – è lei a raccontare quanto successo – siamo arrivati alle 2 del mattino all’aeroporto, perché alle 5.45 (di ieri mattina) dovevamo prendere un volo per Il Cairo. Ma abbiamo trovato tutto chiuso e altre persone già in attesa, ci siamo piazzati all’esterno senza alcun ricovero, in una notte con temperature intorno ai dieci gradi. Con noi anche quattro minori tra cui una bambina con la febbre”.
A poco a poco sono filtrate le notizie sullo sciopero nazionale e sono comparsi alle prime luci dell’alba anche i manifestanti, di fronte allo scalo sempre incredibilmente chiuso, “con persone addirittura rimaste all’interno e impossibilitate a uscire”, racconta ancora Marta. “Abbiamo provato a informarci – prosegue – sono arrivati alcuni italiani da Mombasa che sono riusciti a uscire dopo che alcune porte erano state forzate. Siamo così entrati in contatto intorno alle 6 con l’ambasciata, che ha inviato due persone per portarci un po’ d’acqua e darci qualche indicazione su dove trovare da mangiare e i servizi igienici”.
Le ore sono trascorse lungamente senza grosse novità: prima è stato riaperto il terminal solo per i voli di Kenya Airlines (anche se per ore gli aerei non sono riusciti a decollare), poi ne è stato aperto un secondo. Per il terzo si è profilata l’ipotesi di apertura in tarda serata, ma senza alcuna indicazione sulla possibile ripresa dei voli e migliaia di persone ancora in attesa.
Ci sono stati momenti di paura? “Non abbiamo mai percepito situazioni di reale pericolo – afferma Marta Bartalini – ma di profondo disagio sì. In particolare per la forte escursione termica che ci ha fatto sentire il freddo, avvolti nelle coperte e sdraiati su un marciapiede. E poi la totale assenza di indicazioni chiare, con quelle porte dello scalo chiuse con i lucchetti”. Porte riparte alle 20.30 ora kenyana, quando è partita l’attesa per la chiamata del volo.