LODOVICO ANDREUCCI
Cronaca

"Bob ci aiuta a servire ai tavoli". Quando la tecnologia è una risorsa

La famiglia Garau: "Trovare camerieri è un’impresa impossibile. Abbiamo preso un robot, per non chiudere"

Marisa Fais, il marito Andrea Garau, il figlio Gabriel, sedicenne che vuole il suo futuro tra i fornelli e il robot Bob nel ristorante ’Piattoforte’

Marisa Fais, il marito Andrea Garau, il figlio Gabriel, sedicenne che vuole il suo futuro tra i fornelli e il robot Bob nel ristorante ’Piattoforte’

A Monteguidi dallo scorso fine settimana si contano circa 90 anime ed un robot. In un luogo di cui si hanno notizie dall’XI secolo (era un castello degli Aldobrandeschi) è arrivato Bob, il nuovo cameriere della brigata del ‘Piattoforte’. Ad accogliere i clienti i titolari Marisa Fais, il marito Andrea Garau, il figlio Gabriel, sedicenne che vuole il suo futuro tra i fornelli e la novità: un carello robot equipaggiato di sensori, intelligenza artificiale e un design accattivante che ha come compito quello di servire ai tavoli. In un paesaggio rurale a cavallo tra la Valdelsa e la Val di Cecina nel territorio comunale di Casole l’innovazione tecnologica ha incontrato la cucina toscana.

Marisa Fais, perché ‘assumere’ un cameriere robot? "La verità è che non si trovano camerieri. Questo non è il caso di nuove strumentazioni che sostituiscono lavoratori umani, sia chiaro. Questo è un posto di passaggio e c’è molta difficoltà a tener legato un giovane a questo tipo di lavoro".

In sostanza non si trovano camerieri quindi si ricorrere a Bob? "L’idea era quella di avere qualcuno che ci aiutasse a tempo pieno, ma senza incorrere nelle problematiche che abbiamo già riscontrato, ovvero la lontananza dai centri cittadini in particolar modo. Bob non ha questo problema. Monteguidi è un paese molto piccolo ed al giorno d’oggi è difficile trovare personale soprattutto a tempo determinato. Bob è una bella alternativa, ma anche una sfida".

Non è arrivato da neanche una settimana e ne siete già entusiasti? "Siamo felicissimi. Mai stata così contenta di lavorare. Oggi non c’è più una predisposizione per lavorare in un ristorante. Ricordo la prima volta che da ragazza ho fatto la lavapiatti, mi sembrava che mi avesse chiamato il Papa per un’importante compito. Ero emozionata, ero al centro del mondo. La passione ci ha fatto aprire un primo ristorante negli anni ’90 e poi dal 2003 questo che è di nostra proprietà. Quando abbiamo aperto un po’ di paura c’era, ma anche tanta voglia di lavorare".

La tecnologia a tavola muove i suoi passi da Monteguidi? "Come dico sempre ai miei figli, ma vorrei dirlo a tutti i giovani: la tecnologia è una risorsa indescrivibile ed eccezionale. Si deve, però, utilizzare a nostro favore. Bob mi fa capire che lo sviluppo e l’innovazione non è solo stare al telefono a perdere tempo. Al centro, comunque, rimane sempre l’essere umano ed il cliente".

Secondo lei c’è il rischio di perdere il rapporto umano con il cliente? "Assolutamente no. Anzi, Bob mi permette di dedicare più tempo al cliente. Prima non avevo modo di scambiare due parole o poter dare dei consigli, mentre adesso ho più tempo. In cucina preparano i piatti e li inseriscono nei vassoi che ha in dotazione Bob per poterli portare al tavolo così io posso dedicarmi alle persone che scelgono di venire a mangiare da noi. I miei clienti si sentono ancora più coccolati da me e questo è molto bello".