
Braccio di ferro nel centrodestra. Si cerca l’accordo in extremis
Il dado è tratto. O almeno per il momento: sembrano infatti rimanere nette le divergenze tra Lega e Forza Italia da una parte, e Andrea Marchetti, sindaco uscente pronto a ricandidarsi con una lista civica e il sostegno del centrodestra.
I rumors riferiscono della richiesta (pare alquanto perentoria), arrivata a Marchetti da entrambi i partiti, di procedere al rinnovo della Giunta in caso di successo alle elezioni. Tradotto dal politichese, Lega e Forza Italia avrebbero chiesto spazio nel futuro esecutivo comunale. Richiesta respinta ai mittenti dal primo cittadino uscente, che avrebbe ricordato agli interlocutori di non avere tessere e di correre come civico, senza comunque nascondere la sua stretta vicinanza a Fratelli d’Italia, partito che lo sostiene convintamente.
Di qui i segnali forti e chiari lanciati a Marchetti: le dimissioni dal Consiglio comunale di Stefano Giorni, segretario della sezione della Lega Bassa Valdichiana, seguite a ruota da quelle della collega azzurra Rita Loscalzo.
In pratica due esponenti in meno nella maggioranza del sindaco, mancanza giustificata dai partiti con la "necessità di rinnovo della classe dirigente" a Chianciano. Il tutto sotto l’implicita minaccia di guardare verso candidature a sindaco alternative e ricordando a Marchetti i fondi arrivati in un recente passato nella città delle terme attraverso Invitalia, grazie ai ministri della Lega Garavaglia e Giorgetti. Marchetti però sembra andare dritto per la sua strada, forte del sostegno di FdI e dell’esperienza amministrativa maturata in questi dieci anni. E poi, come nello sport, si sa che squadra vincente non si cambia. Non resta che attendere sviluppi del tavolo provinciale del centrodestra, perché la politica è l’arte del possibile.
Cristina Belvedere