Bravìo delle Botti, il panno di Petti. Doppio anniversario a Montepulciano

L’opera celebra 50 anni della festa e 100 anni dalla nascita di don Del Balio

Bravìo delle Botti, il panno di Petti. Doppio anniversario a Montepulciano

L’opera celebra 50 anni della festa e 100 anni dalla nascita di don Del Balio

L’incognita-maltempo ha inciso solo in parte sulla seconda giornata del Bravìo delle Botti. Il cielo minaccioso del primo pomeriggio, dopo un acquazzone mattutino, ha indotto il Magistrato delle Contrade a spostare nella Fortezza la presentazione del panno che si è però così perfettamente ’accodata’ alla premiazione della sfida enogastronomica ’A Tavola con il Nobile’. Si è poi potuto svolgere regolarmente (è solo slittata la partenza) il corteo storico, nobilitato dalla presenza di ’vecchie glorie’ tra sbandieratori e tamburini. Applausi prolungati hanno salutato il drappellone dipinto da Manuela Petti, dedicato a due anniversari: 50 anni dalla nascita del Bravìo e 100 da quella di Don Marcello Del Balio, sacerdote che inventò la manifestazione.

"Le botti scendono dalla mano di Don Marcello come biglie di vetro, per evidenziare l’aspetto giocoso di quella invenzione", ha detto l’artista, che ha scelto uno sfondo celeste "per rendere lo spirito fresco di quegli inizi". Il premio intitolato al pittore senese Cesare Olmastroni, a cui il Bravìo rimane profondamente legato, è stato assegnato a Lucia Fiore, mentre una menzione speciale è andata al giovanissimo Pietro Giangregorio, unico minorenne in concorso per l’assegnazione dell’incarico. I bozzetti sono esposti nell’androne del Palazzo Comunale. Grande emozione al momento della consegna del riconoscimento civico ’Grifo Poliziano’, assegnato dal Comune proprio al Magistrato delle Contrade per il traguardo del mezzo secolo. La presenza, accanto a Irene Bettollini, attuale Reggitrice, di numerosi ex-vertici dell’organismo, ha fatto rivivere la storia della manifestazione. La contrada di Gracciano si è invece portata a casa il premio ’A tavola con il Nobile’, giunto alla 22ª edizione e incentrato quest’anno sul tema ’i pennuti dell’aia’. La contrada neroverde ha trionfato con una faraona al salmì, marinata al Nobile, precedendo di poco Voltaia. Grande soddisfazione espressa per il Consorzio del Vino Nobile dal vicepresidente Luca Tiberini per il lavoro della giuria, formata da giornalisti specializzati, e per l’impegno delle cucine di contrada.

Diego Mancuso