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Brunello re d’America Le vendite salite del 10%

Nonostante le difficoltà del mercato, il Brunello di Montalcino è tra i pochi vini rossi italiani a segnare luce verde. Negli USA, il primo mercato di sbocco, i consumi sono aumentati del 10%, con impennate nel Midwest. Un modello da perseguire nelle piazze emergenti.

Continua a crescere, nonostante le difficoltà del mercato, la presenza del Brunello di Montalcino sulle tavole degli americani. Negli ultimi 12 mesi il re dei rossi toscani ha visto aumentare i consumi nel suo primo mercato di sbocco del 10%, con impennate nel Midwest (+42%) e performance oltre la media a Sud e a Ovest del Paese. Lo rileva, in occasione di ’Benvenuto Brunello’, che si è aperta ieri , l’analisi realizzata per il Consorzio Brunello di Montalcino dall’Osservatorio del vino Uiv, che monitora oltre 330mila esercizi commerciali.

Secondo l’analisi, il Brunello conferma il feeling con il mercato a stelle e strisce, che rappresenta almeno il 30% del totale vendite oltreconfine: a fronte di un calo generalizzato dei consumi totali di vino (-7%) e di quelli italiani (-3%), la Docg di Montalcino è tra le poche che segnano luce verde. A dimostrazione che il segmento luxury riesce a mantenersi anticiclico.

L’accelerazione nei 12 mesi si riscontra sia nel circuito retail, che nel fuori casa (+8%), canale a maggior valore aggiunto dove la quota delle vendite a volume del Brunello arriva al 50%, ben oltre la media dei vini rossi italiani (al 20%). Qui nella ristorazione il prezzo al dettagliante è nel 91% dei casi sopra i 50 dollari a bottiglia, quota che si attesta al 73,5% se si considerano le vendite totali su tutti i canali.

"Al di là dei trend di mercato, che possono subire variazioni – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – siamo molto soddisfatti soprattutto del posizionamento negli Stati Uniti del nostro vino di punta. Un mercato che siamo riusciti a coltivare in modo certosino, grazie anche al lavoro di importanti imprese pioniere, che hanno aperto la strada alla new wave produttiva. Un modello da perseguire nell’approccio a piazze emergenti come quelle orientali, su cui le potenzialità rimangono enormi". Sono quasi 3.200 gli ettari di vigneto iscritti a Doc e Docg e tutelati dal Consorzio; di questi, 2.100 a Brunello, estensione invariata dal 1997, per una produzione media di 9 milioni di bottiglie l’anno.