MARCO BROGI «DAMMI 5 EURO
Cronaca

Bulli ultras fermati dai carabinieri

Poggibonsi, per mesi hanno minacciato e taglieggiato i loro coetanei. Obbligo di dimora per i due giovani

di Marco Brogi

"Dammi 5 euro o ti spacco il motorino". E chi non pagava veniva punito con il furto del casco o di altri oggetti personali. Hanno taglieggiato e bullizzato i loro coetanei più deboli per mesi e mesi, fino a che qualcuno dei ragazzini finiti nella morsa non ha raccontato tutto ai genitori, uscendo dal tunnel della paura. A quel punto sono entrati in scena i carabinieri della compagnia valdelsana, che dopo una serie di accertamenti hanno stoppato i due bulli e dissolto l’incubo in cui erano piombate le loro vittime. A finire nei guai, un 19enne di Poggibonsi e un ventenne di San Gimignano. Ultras del Poggibonsi, appartenenti a un gruppo di supporter con un nome che è tutto un programma, Mafia 53036 ( il cap di Poggibonsi), i due sono indagati per tentata estorsione, tentato furto con strappo e rapina impropria.

Il Gip del Tribunale di Siena ha emesso nei loro confronti la misura cautelare dell’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza. Le indagini avviate dai carabinieri della compagnia di Poggibonsi, diretta dal maggiore Sergio Turini, e coordinate dal pubblici ministero Valentina Magnini, hanno alzato il coperchio su una brutta storia di vessazioni e violenze psicologiche ai danni di una quindicina di ragazzi: tanti sono quelli finiti nel mirino dei due bulli di provincia, titolari di comportamenti che gli stessi militari che si sono occupati del caso non hanno esitato a definire "odiosi".

Nelle loro grinfie ragazzi di Colle che spesso andavano in motorino a passare la serata a Poggibonsi. Serate che spesso coincidevano con vessazioni e soprusi che dopo ulteriori accertamenti hanno portato ai provvedimenti restrittivi per i due bulli. Dalle indagini, stando a quanto riferito nella mattinata di ieri dagli stessi carabinieri, è emerso che i due inquisiti chiedevano piccole somme di denaro ai loro coetanei colligiani per evitare il danneggiamento dei motorini che avevano parcheggiato nei pressi del centro di Poggibonsi. "Nei casi di diniego- spiegano gli stessi militari che hanno condotto le indagini- le vittime subivano vessazioni di vario tipo sino a sfociare in furti di oggetti personali, oppure erano sottoposti a piccole ma fastidiose violenze private". Ancora una storia di bullismo, dunque, un fenomeno preoccupante