Buon Natale a chi si ricorda di un Dio bambino, coi piedini alati e l’eterno nelle pupille, che scartava i regali di un Natale venato d’infinito.
Buon Natale a chi non sente il Natale, a chi crede a malapena nelle persone, a chi assiste al trionfo della nebbia.
Buon Natale alle crepe sul volto della meraviglia, a chi non è felice, a chi sbatte sugli spigoli del mare.
Buon Natale a chi si sente fuori posto, albero di Natale a Ferragosto, foglia sul percorso della spazzatrice.
Buon Natale a chi semina una canzone nel giardino infreddolito di questa giornata.
Raccoglierà sillabe di rosa.
Marco Brogi