
Trippai di Firenze citati per la buona cucina
Dove ci porta il radar della buona cucina in Toscana secondo la Guida dell’Espresso? Facile. A Firenze, ma tanto anche a Lucca, intese come città e come province. La conferma potremo averla tra pochi giorni con la Rossa Michelin: la Versilia fa strage di stelle, di forchette, di cappelli (compresi i due d’oro, e non è mica poco).
In queste due province si concentra il maggior numero di tavole migliori, tra promozioni e magari qualche retrocessione, perché il cambio di chef a volte può suggerire di sospendere giudizi pur riconoscendo il buon livello della cucina. E comunque anche le campagne – è il messaggio che passa dalla Guida – sono disseminate di buone tavole, talché pare non semplice stilare graduatorie.
Certo, Pistoia, Grosseto e la Lunigiana paiono le meno numerose, pur con eccellenze di non poco conto. Sempre Firenze e Lucca si distinguono come numero di novità (addirittura Il Parco del Villa Grey al Forte entra in guida con due cappelli di schianto!), ma non stanno a guardare nemmeno Arezzo (con Terramira a Capolona che si guadagna subito un cappello), Prato e Siena.
Due chicche: i 9 trippai di Firenze e le 4 «torterie» di Livorno (dove però secondo la guida si serve «cecìna», apriti cielo…).
Paolo Pellegrini