"Per tornare ad avere certezze sul futuro del Biotecnopolo e del Centro antipandemico nel nostro territorio, sono a chiederti un’azione politica congiunta, che veda il coinvolgimento di istituzioni, degli enti di ricerca a partire dall’esperienza della Fondazione Tls, Azienda ospedaliero universitaria, Università e istituti superiori, parti sociali, associazioni d’impresa e terzo settore, e di rafforzare le iniziative in essere per chiedere congiuntamente audizione ai Ministeri interessati". E’ il succo della lettera aperta che il presidente della Provincia, David Bussagli, ha inviato al sindaco Nicoletta Fabio, sul futuro del Biotecnopolo e del centro antipandemico.
"Le scienze della vita hanno nella nostra comunità e nel suo contesto storico, una loro collocazione naturale che ha sviluppato una consolidata sensibilità culturale, scientifica ed economica. In questo contesto il progetto del Biotecnopolo e del Centro Antipandemico, rappresentano una straordinaria e concreta opportunità di sviluppo, di crescita e di occupazione su cui, come sistema delle istituzioni, non possiamo minimamente indietreggiare. Un’opportunità sul cui futuro da 18 mesi è calato un silenzio preoccupante. Sono urgenti delle risposte" ha aggiunto Bussagli.
La preoccupazione è stata amplificata dal grido d’allarme di Rappuoli, direttore scientifico e scienziato di fama mondiale. "La mancanza di informazioni sul futuro del Biotecnopolo ci pone degli interrogativi anche in relazione alle importanti risorse messe a disposizione, per il Biotecnopolo e il Centro Antipandemico, rispettivamente 37 milioni e 340 milioni di euro sul Fondo Complementare al PNRR, entro il 2026" scrive ancora il Presidente.
"Credo che per la provincia sia arrivato il tempo di rivendicare con forza il proprio ruolo strategico nel settore delle Scienze della vita. Un progetto ambizioso che, a partire dall’esperienza maturata fin dal Novecento grazie all’Istituto vaccinogeno sieroterapico toscano del professor Achille Sclavo e consolidata con la pandemia Covid ci ponga di fronte a nuove e stimolanti sfide per il futuro della nostra comunità. Sfide che devono trovare punti di forza nel potenziamento dell’eccellenza della ricerca nell’ambito delle Scienze della vita - è la conclusione della lettera - anche attraverso il rafforzamento complessivo della rete delle imprese, dal farmaceutico alle biotecnologie, dal medicale all’agroalimentare, con la nutraceutica, fino alla metalmeccanica di precisione e all’intelligenza artificiale, senza tralasciare la formazione delle giovani generazioni con il sistema dell’istruzione e dell’università".