
Da qualche giorno ha riaperto uno dei simboli di Montepulciano, meta imperdibile per gli amanti del ‘buon vivere’. Parliamo del Caffè Poliziano, locale con oltre 150 anni di vita ‘custodito’ in un palazzo rinascimentale del 1400 che si affaccia nel cuore del centro storico. Le riaperture dopo il lockdown per molti bar e ristoranti della Valdichiana non sono state semplici: dipendenti in cassa integrazione, mancanza di turisti, orari di apertura più corti, adattamento non sempre facile alla nuova situazione.
Dietro al bancone del Caffè Poliziano, che fa parte dei Locali Storici d’Italia, adesso si alternano solo due giovani baristi, Leonardo e Vincenzo, e poi c’è il titolare, Claudio Borgoni. Corrono tra una sala e l’altra, con la solita professionalità ed eleganza, aspettando tempi migliori. Perché anche per le città turistiche la ripartenza è ‘slow’. La speranza è che ci sia presto un’inversione di marcia, Montepulciano ha le carte in regola per tornare ad attirare i visitatori internazionali grazie alle sue bellezze e ad un patrimonio enogastronomico di livello assoluto.
"Abbiamo riaperto in questi giorni di ponte – spiega Claudio Borgoni – Prima facevamo dalle 15 alle 18 ore che adesso si sono ridotte a una decina. In questo momento il turista è toscano. Si vive alla giornata, la gente è tranquilla, non esiste il problema degli assembramenti perché abbiamo un locale grande e ovviamente non c’è il pubblico di prima. I turisti si godono le nostre bellezze ma sottolineano che c’è malinconia". Perché tutto è diverso, il ritorno alla normalità sarà una corsa a tappe da affrontare giorno per giorno. "Sì, sono preoccupato – continua Borgoni – il nostro lavoro è stagionale anche se a Montepulciano dura più che da altre parti. Ma mi domando come affronteremo l’inverno se le cose non cambiano". Perché al Caffè Poliziano storicamente hanno trovato lavoro tanti ragazzi volenterosi e competenti ma adesso, per chi opera in questo settore, la vita si fa dura. Eppure la speranza non manca. E non solo perché il via libera agli spostamenti tra regioni porterà più gente così come il ritorno alle seconde case degli stranieri.
"Il Caffè Poliziano, Montepulciano e il Vino Nobile – conclude Borgoni – sono tutte eccellenze del territorio con una grande storia da raccontare. Siamo conosciuti in tutto il mondo e credo che torneremo forti. E poi una cosa positiva è successa: abbiamo fatto dei piccoli lavori di ristrutturazione e nella sala bar è stato riscoperto il colore originario della parete mentre in un’altra saletta è spuntato un bell’affresco". Magari è un segnale, di certo un altro motivo per tornare a Montepulciano. Perché la bellezza non muore mai e sarà sempre protagonista.
Luca Stefanucci