
Massimo Guasconi, in alto, presidente della Camera di Commercio di Siena e il segretario generale. Marco Randellini
"E’ il momento della freddezza, per cercare di superare con razionalità e senza risposte emotive questo momento difficile". Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio di Arezzo-Siena, fin dalle prime ore cerca di stemperare i toni, dopo l’annuncio choc dei dazi Usa. Una posizione ponderata che sta trovando riscontro anche in questi giorni di Vinitaly. "Questo è uno dei più importanti appuntamenti per il mondo del vino – afferma – ed è stato anche il primo dopo la decisione di Trump: in questi giorni gli importatori statunitensi sono stati presenti ed è emersa la volontà di trovare insieme una soluzione. L’idea cioè di ripartire le spese è una strada da percorrere, in modo che ognuno contribuisca all’aumento imposto dai dazi senza gravare solo sul produttore o sul consumatore finale".
Soprattutto per la provincia di Siena, l’export in generale e in particolare verso gli Stati Uniti è una voce primaria. "Nel 2024 ha raggiunto in totale 486 milioni di euro, con una crescita del 16 per cento – spiega il segretario Marco Randellini –. E gli Usa sono il principale mercato di riferimento. I timori sono per l’innescarsi di meccanismi inflattivi, ma ci sono margini di manovra, per esempio sui nuovi mercati da esplorare a partire da Asia e Sud America. E l’investimento sulla comunicazione dei nostri prodotti, come sta avvenendo in questa fiera, è la dimostrazione che il mondo del vino ha risorse e capacità per rispondere a questo momento".
Proprio il Vinitaly dimostra la vivacità del settore: "Negli anni scorsi aveva accusato una flessione – osserva Guasconi – ma ora ha avuto un rilancio enorme. È diventato sempre più un punto di riferimento in Europa e quindi nel mondo, con le difficoltà degli appuntamenti tedeschi e il passaggio in Francia da Bordeaux a Paris Wine. Per questo i nostri Consorzi e le nostre aziende rispondono alla grande e la Camera di commercio ha deciso di essere ancora presente, per garantire un appoggio e un punto di riferimento a tutto il territorio".
Ovviamente, in forma maggiore a quello aretino rispetto al senese, dove i Consorzi strutturati da tempo sono tra i protagonisti principali della fiera. "E’ un momento di passaggio – osserva ancora Randellini – ed è difficile fare previsioni, ma il fatto di aver scongiurato i dazi al duecento per cento è un primo passo da cui ripartire per cercare ora di migliorare la situazione generale. Aspettando di capire cosa succederà nei prossimi mesi". Ma intanto, dal Vinitaly, sembrano arrivare segnali che la bufera potrebbe non trasformarsi in tempesta, se tutti troveranno la forza e la lucidità di rispondere coerentemente a questa fase difficile.
Orlando Pacchiani