Camera penale, i progetti di Rossi: "Protocollo sulle udienze e scuola"

La neo presidente mette al centro del mandato anche il supporto ai difensori di ufficio e le iniziative in carcere

di Laura Valdesi

SIENA

Il carcere, le lezioni a scuola, il rapporto con il tribunale per attivare protocolli che rendano più agevole l’attività degli avvocati di cui si intende favorire anche la formazione continua. E’ l’ambizioso progetto del nuovo consiglio direttivo della Camera penale di Siena e Montepulciano che il 27 dicembre scorso, all’aunanimità, ha eletto presidente l’avvocato Michela Rossi. "Sfide molteplici per i prossimi due anni, tremano i polsi all’idea dell’impegno da dedicare alla nostra associazione" spiega in una lettera inviata ai colleghi. Dove condensa gli obiettivi che intende attuare insieme agli altri componenti del consiglio: il vice presidente Stefano Cipriani, il segretario Alfredo Fiorindi, il tesoriere Giulio Pisillo, ma anche Valeria Biagetti, Manuela Capogreco, Lorenzo De Martino, Rossana Giulianelli e Federica Goti.

"Il nostro tribunale fortunatamente è una piccola realtà e c’è una grossa collaborazione con le altre associazioni territoriali, dall’Università al consiglio dell’Ordine e, dato non scontato, con i rappresentanti della procura e del tribunale. Ma possiamo e dobbiamo migliorare", spiega la presidente Rossi. E’ già stato istituito un osservatorio sul processo telematico che raccoglie le criticità e c’è un confronto diretto con magistrati e personale di cancelleria. "Altra sfida è il completamento e la definitiva predisposizione di protocolli, in primis quello relativo alla liquidazione per i gratuiti patrocini e le difese di ufficio. C’è un tavolo aperto, dobbiamo giungere ad una stesura definitiva". E ancora: "Da aggiornare il protocollo sulle udienze, essenziale per dare le linee guida, anche per i colleghi fuori foro, circa le modalità di svolgimento soprattutto nei casi di richiesta di riti alternativi, messa alla prova compresa". Un altro impegno del nuovo consiglio è quello relativo al corso per l’abilitazione alla difesa di ufficio che ha già riscosso molto successo e formato numerosi avvocati ora segnati nelle liste apposite. "La mera iscrizione – osserva Michela Rossi – non può però bastare ma dobbiamo tutti noi vigilare sulle difese d’ufficio e soprattutto garantire ai difensori il massimo supporto dovendo spesso affrontare problematiche ben più grosse rispetto a quelli di fiducia".

Interessante il ’capitolo’ scuola. "Il progetto è nato dall’accordo tra l’Unione delle Camere penali e il Miur. E’ stato ampliato e, dopo gli istituti di Colle e Montepulciano, nel 2023 ha interessato anche quelli di Siena. Un progetto nel quale la nostra Camera penale crede molto proprio perché i giovani hanno bisogno di capire cosa sia realmente un processo penale, diverso da quello che si vede in televisione, la funzione della pena e soprattutto il ruolo dell’avvocato penalista. Molti colleghi con entusiasmo sono stati coinvolti nelle lezioni presso i licei di Siena e, a gennaio, ci aspettano i licei e le scuole professionali di Montepulciano e di Chiusi".

Infine la ripresa dell’attenzione verso il carcere. "Da sempre al centro delle iniziative della nostra Camera penale – osserva ancora Rossi –, intendiamo non solo valorizzare le iniziative culturali che gli istituti penitenziari della provincia portano avanti ma soprattutto osservare che siano rispettate le condizioni di vita dignitose per tutti i detenuti al fine di garantire la funzione rieducativa che la pena deve avere".