CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

"Camper, 300 addetti non rinnovati. Serve un’azione sindacale unitaria"

Miniero, Fiom Cgil: "Il settore è penalizzato da scelte di sovraproduzione che bloccano le linee di credito"

Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil Siena, lancia l’allarme sul settore Camper

Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil Siena, lancia l’allarme sul settore Camper

"In Valdelsa 300 contratti a termine non sono stati rinnovati. E le prospettive indicano l’intenzione delle aziende di ricorrere in futuro agli ammortizzatori sociali per chi è assunto a tempo indeterminato". E’ lapidaria Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil di Siena, che lancia l’allarme sul settore del Camper, dove sono impiegati 3mila lavoratori tra Valdelsa fiorentina e senese. A questi va aggiunto chi lavora nell’indotto (legno, gomma e plastica, robotica e domotica) per un totale di 5mila addetti. "L’80% è occupato in provincia di Siena – sottolinea Miniero –. Nel 2023 la Camperistica ha segnato un +29,4% sulle esportazioni con un fatturato cresciuto del 169% sul 2022. Ora assistiamo a una frenata certificata dal report di Stellantis con un -15% di shassis ordinati per il 2024/25".

E ancora: "Il comparto non è in crisi, ma risente di un modello di fare impresa condizionato dal cambiamento dell’Automotive. In pratica – evidenzia Miniero – le aziende hanno fatto una scelta di sovraproduzione con aumento dei prezzi di listino tra il 20 e il 35%. Questo ha bloccato le linee di credito europee creando una sorta di ’tappo’. Di qui il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato".

I numeri parlano chiaro: "Trigano a Cusona non ha rinnovato 40 lavoratori, Sea 15, Luano Camper 5 – afferma Miniero –. Nella Valdelsa fiorentina i mancati rinnovi per Laika sono stati 120 (ma qui c’è il diritto di precedenza per le future chiamate), mentre Trigano Van a Paglieta in Abruzzo vede altri 100 lavoratori a casa". La segretaria della Fiom Cgil di Siena lancia dunque un appello alla Fim Cisl per "un percorso unitario che rilanci un’azione sindacale a tutela dei lavoratori": "A fronte di un utile pro capite annuo di 72.500 euro per addetto nel 2022/23 e con un 2024 che dovrebbe chiudere con numeri ancora maggiori, grida vendetta la scelta delle aziende di lasciare indietro i più deboli scaricando su di loro la flessione del mercato. Va recuperata l’unità sindacale".

La proposta è di "innalzare il livello della discussione aprendo un tavolo con le aziende, le istituzioni territoriali e la Regione": "Siamo di fronte alla tempesta perfetta – segnala Miniero –. Queste vertenze non possono risolversi nei perimetri aziendali. Lo stesso accordo firmato dalla Fim Cisl in Trigano è stato dichiarato illegittimo dal Tribunale di Siena, l’azienda ha fatto ricorso e la sentenza è attesa in ottobre. Se non ci fosse quell’intesa, i lavoratori non rinnovati con un’anzianità di servizio anche di 32 mesi, sarebbero assunti a tempo indeterminato... ".