REDAZIONE SIENA

Francesco, campione di scacchi a soli 10 anni

E' giunto sesto agli Europei in Georgia. "Vorrei che diventasse la mia professione", dice

Francesco Bettalli

di LAURA VALDESI Siena, 6 novembre 2014 - LA SUA MOSSA preferita, quella che rompe il ghiaccio, è il pedone in D4. Ma ogni giorno studia almeno un’ora, con uno dei maestri più bravi a livello italiano, Claudio Negrini, perché da grande vuole trasformare la sua passione in professione. «Spero che diventi il mio lavoro, proprio così», conferma Francesco Bettalli. A sentirlo parlare — come ragiona prima di ogni risposta, il modo in cui corregge ogni sbavatura nel simpatico botta e risposta — sembra che in realtà sia adulto. Invece il campione di scacchi senese ha solo 10 anni. Frequenta la «Peruzzi» — la classe VD, precisa —, gli piace giocare a basket e stare con gli amici. Ma la sua ‘compagna’ fedele, in questi primi anni di vita, è stata la scacchiera. Sia quella reale, con cui gareggia, sia l’altra virtuale sul video del pc «perché oggi — spiega papa Marco Bettalli — ci si allena su internet e si può giocare con avversari di ogni parte del mondo». Il piccolo Francesco, un soldo di cacio che spacca il capello in quattro quando si parla di alfiere e regina, di mosse e tattica, ha conquistato il sesto posto ai Campionati Europei a Batumi, in Georgia, nella divisione Nazioni occidentali. Oltre ad essere un traguardo importante ha rappresentato per lui l’opportunità di esprimersi con un gioco ad alto livello.  Scacchi a parte, come va Francesco a scuola? Le materie preferite? «Tutto bene... Mi piacciono storia, geografia e matematica».  Vero che a contagiarti con la passione per questa disciplina è stato papà Marco, negli anni ’70 uno dei migliori giocatori a livello regionale.  «Proprio così. Ho iniziato che avevo 4 anni e mezzo ad imparare le mosse base. Poi sono andato al Circolo. Il primo maestro è stato Alessandro Patelli, adesso mi segue Claudio Negrini». Quanto ti alleni?  «A basket?» Veramente parlavo di scacchi... «In realtà almeno un paio di volte a settimana frequento i corsi della Mens Sana di pallacanestro e, nel fine settimana, capita di partecipare a tornei». Papà dice che nei hai già fatti 17, in varie parti d’Italia. E nell’ultimo, il Campionato italiano under 16 a squadre, siete arrivati primi in Toscana. Cosa ti piace di più quando gareggi? «Direi la tattica, ma anche i trucchi per guadagnare qualche pedone...» Quando hai iniziato a fare sul serio? «Un anno e mezzo fa. Ma l’esperienza agli Europei è stata bella. Ho affrontato tre giocatori dell’Azerbaijan, fra gli altri un georgiano, un danese e tre russi».  La verità: sei orgoglioso? «Mah (momento di silenzio, ndr) mi piace quello che faccio».  Tanto da puntare a diventare professionista. Perché? «Mi diverto molto. Poi è una soddisfazione quando effettuo delle buone partite».  Avrai qualche idolo...  «Di sicuro Fabiano Caruana, un big italiano a livello mondiale. Fra gli stranieri Mikhail Tal» Chi ti segue nei tornei? «Il babbo se vado all’estero, altrimenti la famiglia. La mia sorellina, 5 anni, è una grande fan».  Ti hanno fatto un regalo per il sesto posto agli Europei? «Beh, lo è già stato poter partecipare».  Tua madre è musicista: non hai provato con le note? «Sì, mi riusciva anche bene. Però gli scacchi sono un’altra cosa, la mia passione».  Il prossimo appuntamento agonistico? «Sarà dal 6 all’8 dicembre presso la sede del Cral Mps in ricordo di Magari. Non è da escludere, come accaduto altre volte, che mi confronti con adulti».  Chissà, proprio con papà Marco. Non sarà facile neppure per lui spuntarla con questo ragazzino che ‘impazzisce’ per i numeri e possiede una grande capacità di calcolo.