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Campionessa di scherma violentata: “Davanti a me vedo il buio. Quei tre mi fanno ancora paura”

I due maggiorenni indagati per stupro sono le promesse della scherma Emanuele Nardella e Lapo Jacopo Pucci. La ragazza: “Come posso salire in pedana e rivedere chi mi ha fatto del male?”

Una gara di scherma (foto di repertorio Ansa)

Una gara di scherma (foto di repertorio Ansa)

Chianciano Terme (Siena), 5 marzo 2024 – Parla di una vita “danneggiata” e si chiede come fare a risalire in pedana sapendo che “quei tre” sono ancora lì. Lei è la campionessa di scherma che gareggia per la nazionale dell’Uzbekistan, loro gli indagati per lo stupro di gruppo che avrebbero messo in atto ai danni della 17enne nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2023 durante un ritiro a Chianciano Terme.

Due dei tre accusati sono maggiorenni: si tratta di due promesse della scherma italiana, Emanuele Nardella (21 anni) e Lapo Jacopo Pucci (19). I loro nomi, come riporta Repubblica, sono finiti sul registro degli indagati della procura di Siena, mentre il terzo, minorenne, avrebbe dichiarato di essere nella stanza accanto a dormire nel momento in cui si consumava la violenza sessuale ai danni della giovane.

Una violenza sessuale accaduta durante un evento organizzato dalla Federazione italiana della scherma, uomini e donne accomunati dallo sport e dalla giovane età. La mattina del 5 agosto la diciassettenne racconta di essersi risvegliata intontita, la bocca impastata, con lividi e ferite nelle gambe. “Siamo andati tutti nel bar di fronte all'hotel a festeggiare dopo le gare di Milano. Ricordo solo di aver bevuto qualcosa – racconta al Messaggero – poi il nulla. Mi sono svegliata in una stanza semi incosciente, non avevo energia, non potevo muovermi”.

La giovane, assistita dall’avvocato Luciano Guidarelli, parla di quanto le sta accadendo. “Sto cercando di non leggere le notizie che mi riguardano perché purtroppo mi fa male, malissimo. Rivivo la stessa angoscia. Mi guardo allo specchio e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata. Non riesco a dormire, fatico a concentrarmi, davanti a me vedo il buio. So che tutti sono preoccupati per me e questo mi dispiace”.

"Come faccio a fare le gare - continua la ragazza - se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male. Mi mettono paura, ma io non voglio abbandonare la scherma”