
Il Cantiere Internazionale d’Arte ieri e oggi (sopra uno scatto di Antonio Fatini), i manifesti delle edizioni del 1984 e 2016, sotto le immagini di due spettacoli
Il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano compie 50 anni e, in attesa di presentare il programma dell’edizione 2025 (di cui si conoscono le date, 11-27 luglio), lancia, sui social, una campagna per la raccolta di documentazione che prelude all’allestimento di una grande mostra retrospettiva. Anzi, i ‘cantieristi’ hanno denominato l’iniziativa ‘chiamata pubblica’, termine un po’ burocratico ma che sa anche di mobilitazione popolare. Una motivazione, evidentemente, c’è, e si trova nel carattere che da sempre distingue il Cantiere e che gli fu impresso dal suo fondatore e ideatore Hans Werner Henze.
"Stiamo tutti cercando di diminuire e magari un giorno abolire la separazione fra l’artista e il suo pubblico", scrisse il grande compositore tedesco nella prefazione al programma del primo Cantiere, 1976, espressione paradigmatica di un progetto che voleva stimolare negli abitanti la conoscenza della musica e la partecipazione diretta agli spettacoli, lavorando fianco a fianco con i professionisti. È quindi facile immaginare che nei cassetti di tanti abitanti si trovino foto del Cantiere, ma anche articoli, lettere, ricordi che, come è scritto nell’appello, ‘rappresentino il percorso’ compiuto in mezzo secolo dalla manifestazione.
Il materiale andrà trasmesso o consegnato entro il 6 aprile, secondo le modalità indicate nell’avviso; poi toccherà ai curatori la selezione, in vista dell’allestimento. Secondo indiscrezioni, il curatore della mostra sarà il poliziano Paolo Barcucci, già editore, che indica l’esperienza di fotografo al primo Cantiere come basilare per il prosieguo della sua carriera; dovrebbe trattarsi dunque di una garanzia in termini sia di qualità sia di fedeltà alla storia, anche quella meno ufficiale, raccontata proprio dalle vicende private, oggetto dei documenti ritrovati.
Due elementi da soli potrebbero facilmente ‘reggere’ una rassegna e cioè i cataloghi e i manifesti del Cantiere; relativamente ai primi, al di là del programma (che già racconta l’evoluzione della manifestazione ma anche del gusto e delle tendenze delle arti e del pubblico), in molti casi si tratta di autentici saggi e monografie d’autore.
I ‘poster’ potrebbero formare una raffinata ed esclusiva galleria che rivela poi il sempre vivo collegamento culturale con il fumetto: tra gli imperdibili, quelli firmati da due compianti artisti, Andrea Pazienza, per la 9^ edizione, 1984, evocativamente intitolata ‘Rumori di guerra, suoni di pace’ (come lo potrebbe essere anche oggi), e Massimiliano Frezzato per l’edizione 2016, sul tema ‘Natura e tecnologia’.