REDAZIONE SIENA

Caporalato e illegalità: "Anche a Siena si sfrutta il lavoro ma con modi diversi"

Il 7° rapporto ‘Agromafie e caporalato’ dell’Osservatorio Placido Rizzoto, realizzato in collaborazione con Flai Cgil, è una fotografia dei fenomeni "Con il contoterzismo intermediazioni legali ma negative per gli addetti" .

Il 7° rapporto ‘Agromafie e caporalato’ dell’Osservatorio Placido Rizzoto, realizzato in collaborazione con Flai Cgil, è una fotografia dei fenomeni "Con il contoterzismo intermediazioni legali ma negative per gli addetti" .

Il 7° rapporto ‘Agromafie e caporalato’ dell’Osservatorio Placido Rizzoto, realizzato in collaborazione con Flai Cgil, è una fotografia dei fenomeni "Con il contoterzismo intermediazioni legali ma negative per gli addetti" .

Siena terra di caporalato e di sfruttamento del lavoro. Il settimo rapporto ‘Agromafie e caporalato’, realizzato dall’Osservatorio Placido Rizzoto in collaborazione con Flai Cgil, è una fotografia dei fenomeni di sfruttamento e illegalità in tutta la filiera agroalimentare italiana. "Contrariamente all’immaginario collettivo, secondo cui Siena è salva dal caporalato, in realtà anche nel nostro territorio ci sono forme di sfruttamento del lavoro – ha commentato il co-autore del rapporto Fabio Berti –. Parliamo per l’appunto di ‘nuove forme di caporalato’, per distinguerlo da quelle dinamiche che avvengono purtroppo nel sud Italia: qui c’è un caporalato legale, che ruota attorno al ‘contoterzismo’ del mercato del lavoro, che effettua intermediazioni spesso legali ma dai contenuti molto negativi per i lavoratori".

Anche in provincia di Siena lo sfruttamento del lavoro è un fenomeno reale che si manifesta in più modi: "Nel dettaglio – ha continuato Berti –, anche in provincia di Siena ci sono paghe molto basse, inferiori a quanto previsto dai contratti di lavoro, ore di lavoro decisamente superiori rispetto a quelle pagate, forme di violenza psicologica nei confronti dei lavoratori, ferie non godute e scarse tutele per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro. Insomma, tutto il pacchetto classico dello sfruttamento, anche se non c’è il fenomeno mafioso conosciuto al sud, ma non per questo le dinamiche sono meno gravi e meno pesanti sulle spalle dei lavoratori".

Sono intervenuti alla presentazione organizzata dal Laboratorio sulle disuguaglianze dell’Università di Siena, oltre al curatore del volume ‘Agromafie e caporalato’ Francesco Carchedi e il co-autore Fabio Berti, docente dell’Università di Siena, anche il presidente provinciale dell’Arci Serenella Pallecchi, Andrea Biagianti, segretario della Flai Cgil di Siena e Jean-René Bilongo, presidente dell’Osservatorio Placido Rizzotto.

"E’ stata l’occasione per avere una lente d’ingrandimento su quello che sta succedendo in questa provincia – ha commentato Biagianti –. Negli ultimi mesi ci sono state molte indagini che hanno fatto emergere casi di sfruttamento e caporalato, nel territorio del Brunello, a Chianciano Terme nel settore ortofrutticolo e, nelle campagne senesi, fiorentine e della provincia di Prato. Riteniamo di doverci dotare di strumenti diversi e di una nuova modalità di fare sindacato. Insieme alle altre sigle abbiamo chiesto alla prefetta di Siena di convocare la prima riunione della sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità, perché può essere una cabina di regìa che ci permette di mettere in campo alcuni interventi concreti".

Il settimo Rapporto Agromafie e caporalato è uno squarcio profondo nel velo dell’irregolarità e illegalità che ancora oscura la filiera agroalimentare del nostro Paese. Le analisi multidisciplinari contenute nel testo inducono a riflettere sulla strutturalità dei fenomeni di sfruttamento, che sovente si intrecciano anche con la criminalità organizzata.

Eleonora Rosi