
La piaga del caporalato
L’ultimo caso è di pochi giorni fa, quando a Castelfiorentino è stato arrestato un cittadino marocchino, accusato di sfruttare connazionali facendoli lavorare in condizioni disumane. Una vicenda che si estendeva anche alla nostra provincia, oltre che in quelle di Firenze e Prato, nelle cui campagne erano impiegati gli stranieri. A fronte anche di questa vicenda, interviene ora Gabriele Coppi, segretario della Fai Cisl di Siena: "Il lavoro agricolo è dignità, non sfruttamento", afferma. "Il caporalato – aggiunge – è una vergogna che mina la dignità dei lavoratori e sfrutta i più vulnerabili. Non possiamo accettare che, in una società civile, esistano ancora condizioni di lavoro inaccettabili".
Anche nel recente passato erano emersi diversi casi di sfruttamento, soprattutto nel lavoro agricolo per quanto riguarda la nostra provincia. Da qui l’invito del sindacato: "Per contrastare questa piaga – sottolinea Coppi – abbiamo formalmente richiesto alla prefettura di Siena e alla direzione provinciale Inps di Siena di istituire la sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità e la convocazione della relativa riunione di insediamento".
Una scelta, osserva Coppi, che "rappresenta uno strumento importante per creare una rete di supporto e sensibilizzazione, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e promuovere pratiche agricole che rispettino i diritti di tutti i lavoratori. Il suo compito principale sarà quello di favorire una maggiore responsabilità collettiva nella lotta contro il caporalato, contribuendo a costruire un sistema agricolo più equo e sostenibile. Il fenomeno si annida maggiormente nel sistema degli appalti, dove si creano le condizioni per lo sfruttamento".
A livello nazionale, la Fai Cisl da tempo, ha attivato il numero verde “Sos Caporalato” che risponde al 800 199 100, un canale sicuro e gratuito per denunciare situazioni di sfruttamento.
"È necessario garantire che nessun lavoratore, specialmente i più vulnerabili, venga sfruttato o lasciato indietro. Solo così possiamo costruire un sistema agricolo più giusto e sostenibile", conclude Coppi.
Preoccupazioni che erano state rilanciate, dopo l’arresto dei giorni scorsi, anche da Francesca Gianni, sindaca di Castelfiorentino: "Ripristinare la legalità – ha detto – passa da numerose azioni. E passa da una sensibilità collettiva da ripristinare: nessuno sia sfruttato, nessuno usi la comunità. Grazie a tutte le istituzioni che si sono impegnate in tal senso".