
Caputi disegna il futuro delle Terme: "Ora la Regione faccia la sua parte"
"Chiediamo alla Regione Toscana una cosa chiara : rimettere in bonis la società proprietaria delle Terme e interrompere la liquidazione della società immobiliare". Massimo Caputi, presidente di Terme Italia, ha parlato a volto scoperto con la città di Chianciano e ha messo le carte in tavola proprio durante il consiglio comunale aperto che si è svolto ieri alla sala Fellini.
"Ho messo 3 milioni e 100mila euro sul tavolo – ha detto Caputi – per poter cosi attrarre 2 milioni e novecentomila euro di Invitalia, ma per innescare questi investimenti ci vuole che la proprietà faccia la sua parte e cioè che la Regione Toscana dimostri di sostenere Chianciano, annullando la vecchia scelta, tornando a investire nella sua stessa società immobiliare che è la proprietaria del patrimonio termale chiancianese". Terme Italia oggi gestiscono le Terme di Chianciano che nel frattempo sono diventate marchio storico nazionale e hanno spiegato scelte e progetti.
"Ripartiamo dalla riqualificazione delle Theia e dei nostri stabilimenti termali, ma entro i prossimi 6 mesi è la città tutta che deve credere a questa sfida e ci vuole coesione", ha auspicato Caputi. Sul piatto del confronto cittadino quindi una questione centrale: poter avere un proprietario ’in bonis’ con cui poter interloquire seriamente per poter concordare il piano investimenti e le azioni susseguenti.
Oggi la situazione della proprietà ’in liquidazione’ impedisce qualsiasi sviluppo. Il perimetro complessivo degli immobili deriva da un’altra epoca storica e oggi alcuni sono improduttivi; è necessario che la proprietà, in accordo con Terme di Chianciano, proceda a una seria, immediata ottimizzazione degli spazi, anche con nuovi insediamenti. La città ha risposto con un dibattito che chiede alla Regione Toscana di fare la sua parte ed il presidente degli albergatori Daniele Barbetti si è detto pronto, come Federalberghi, a firmare un documento unanime del consiglio comunale rispetto allo stop della messa in liquidazione della proprietà.
"Gli albergatori su questo negli anni passati hanno anche presentato un ricorso al Tar perché siamo convinti che non sia questa la scelta", ha affermato Barbetti. "Noi ci siamo e siamo pronti a sostenere questa richiesta", ha sottolineato il sindaco Andrea Marchetti. "Vogliamo avere un padrone di casa con cui parlare – ha sottolineato Caputi –. La Regione ha fatto cose egregie per rilanciare sistemi e aree di sviluppo. Anche per questo territorio ci aspettiamo una scelta concreta".