Siena, 1 giugno 2019 - I Carabinieri della Provincia di Siena, con il comandante colonnello Stefano Di Pace, hanno commemorato il sacrificio di Mario Forziero e Nicola Campanile, i due carabinieri uccisi in servizio esattamente 29 anni fa. Erano presenti, come da allora avviene, i familiari dei due caduti dell’Arma. Presenti anche il prefetto Armando Gradone, il sindaco Luigi De Mossi, il questore Costantino Capuano, il comandante provinciale della Guardia di finanza Giuseppe Marra.
Il primo giugno 1990 fu una torrida giornata d’estate. Mai i due carabinieri del Radiomobile di Siena avrebbero potuto immaginare che il destino li attendesse all’angolo di una strada. I militari si trovavano vicino al Palazzo di Giustizia quando furono attratti da un ciclomotore che marciava contromano e si sentirono in dovere di fermarlo. Fossero passati un attimo prima forse oggi sarebbero ancora vivi. Lo sconosciuto sembrava innocuo, l’atteggiamento dei militari era tranquillo. Non pensavano che quell’uomo fosse armato. La pistola fu estratta a bruciapelo, l'uomo fece fuoco più volte all’indirizzo dei due giovani in uniforme. C’è chi giura di aver udito quei colpi dalla centrale operativa della caserma di Piazza San Francesco, rimbombare nella canicola. In breve la notizia correva, mentre i due carabinieri agonizzavano, diverse pattuglie delle forze dell’ordine accorrevano sul posto. Due agenti della Polizia Municipale riuscirono a intercettare il fuggitivo davanti alla cattedrale di San Domenico mentre si allontanava a piedi.
Il killer, un fiorentino 27enne, aveva cercato di confondersi in una comitiva di turisti, di montare sul loro pulmann, ma una volta raggiunto da alcuni agenti della Polizia fui catturato.
I senesi si strinsero attorno all’Arma in un memorabile afflato di cordoglio che ancora oggi tanti ricordano e la cui memoria si ripete di anno in anno con immutati sentimenti di affetto.