
Due novità legislative, due emendamenti al decreto energia e alle norme sul lavoro che potrebbero risolvere i problemi cruciali di alberghi e strutture termali: il caro energia e la mancanza di personale. Massimo Caputi, presidente di Federterme, con un’azione combinata a Federturismo, è riuscito a inserire un comma cruciale per ridurre le bollette energetiche soprattutto per le strutture termali. E a incassare l’assist del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: "Sostengo in pieno la richiesta di una semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti fotovoltaici per le strutture turistiche - ha detto Garavaglia - e credo sia arrivato il momento opportuno per semplificare la vita alle aziende".
Qual è il provvedimento in questione? "La possibilità per 24 mesi, a partire dalla data della pubblicazione del decreto - spiega il presidente Caputi - per tutte le strutture termali e turistiche, di realizzare, con procedura estremamente semplificata, impianti fotovoltaici a terra per un massimo di mille Kw e con il vincolo dell’autoconsumo. La produzione di energia green non sarà per fini speculativi, ma sono per i bisogni delle strutture". Non è affatto una limitazione, l’emendamento può generare risparmi cospicui per alberghi e stabilimenti termali.
Il presidente Caputi fa già i conti dei risparmi. "Chianciano oggi spende 80mila euro al mese di gas per riscaldare le piscine termali, fino a febbraio ne spendeva 15mila. La bolletta energetica di Saturnia è balzata a 1 milione di euro all’anno. Se non si trovata una soluzione, a ottobre, quando il prezzo del gas salirà ancora di più, tutti gli stabilimenti termali chiuderanno".
L’emendamento sui pannelli fotovoltaici, assieme all’articolo 3 del Pnrr turismo che prevede incentivi per la messa a terra di impianti, potrà generare risparmi fino al 60% delle bollette energetiche. "L’autorizzazione semplificata - spiega ancora Caputi - vale nelle aree di proprietà o di pertinenza delle strutture termali e alberghiere. Lì dove ci sono i vincoli, ci sarà comunque bisogno dell’autorizzazione della Soprintendenza. E se diventerà efficace anche la norma che consente agli albergatori di sostituirsi agli uffici del lavoro nel reclutare il personale, si potrebbe anche ridurre l’altra emergenza. E chi gode del reddito di cittadinanza non potrà rifiutare un posto più di due volte".
P.D.B.