Caso Beko, FdI va in contropiede: "Il Pd offra idee, non proclami"

Il parlamentare di Fratelli d’Italia e il vicesindaco di Siena criticano il Pd per strumentalizzare la vertenza Beko. Ribadiscono l'impegno per la salvaguardia dei lavoratori e invitano a proposte concrete. Il tavolo al ministero è atteso con ansia per chiarimenti sul futuro dell'azienda e degli occupati.

Caso Beko, FdI va in contropiede: "Il Pd offra idee, non proclami"

Francesco Michelotti, FdI

Dura presa di posizione del parlamentare di Fratelli d’Italia, Francesco Michelotti, e del vicesindaco di Siena, Michele Capitani, sulla vertenza Beko. Dopo l’intervento critico nei confronti del ministero delle Imprese e del Made in Italy fatto dai parlamentari Dem Emiliano Fossi, Marco Sarracino (commissario del Pd di Siena), Marco Simiani, Laura Boldrini e Silvio Franceschelli, arriva la replica di FdI: "Indigna assistere al ricorso, da parte dei parlamentari del Pd, al tema dell’occupazione e della sorte dei lavoratori della Beko per attaccare il governo Meloni e il Comune di Siena – affermano i due esponenti di centrodestra –. Non si tratta solo di una sorta di bieco sciacallaggio a fini, evidentemente, mediatici, ma risulta singolare che, facendolo, coloro che siedono alla Camera e al Senato di fatto sbugiardino i propri colleghi di partito consiglieri comunali".

E ancora: "Giova ricordare ai parlamentari del Pd infatti che, alla fine di settembre, il Consiglio comunale di Siena ha votato all’unanimità una mozione, emendata dal Pd, che invita il sindaco e la giunta ad attivarsi per la salvaguardia dei livelli occupazionali e a continuare a farsi portavoce delle istanze dei lavoratori della Beko (ex Whirpool) presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy".

Michelotti e Capitani sottolineano: "Lo spirito che ha mosso 32 consiglieri, votando il documento, è stato quello della concordia e dell’unità per il massimo impegno che tutti dobbiamo ai lavoratori. Uno spirito che i parlamentari del Pd, ed è oggi tangibile, non hanno fatto proprio".

E infine: "A fine ottobre si terrà il tavolo presso il Mimit durante il quale l’azienda dovrà illustrare il piano industriale, come detto dal sottosegretario Fausta Bergamotto – si rimarca –. Il governo lavora e procede, facendo il possibile in una situazione non oggettivamente facile. Siamo preoccupati tutti per le sorti dell’azienda, non possiamo certo negarlo. Ma se qualcuno ha idee geniali, è il momento di tirarle fuori, invece dei proclami strumentali".

I riflettori restano dunque puntati sulla nuova data di convocazione del tavolo al ministero: sindacati e lavoratori (299 nello stabilimento di viale Toselli) attendono rassicurazioni sul futuro del sito e dei livelli occupazionali.