Questione Fantacci Industrie: "Dietro nostra richiesta, il sindaco si è impegnato a convocare l’azienda". Daniela Miniero, segretaria provinciale senese di Fiom Cgil, sintetizza così i contenuti, e i risultati, del nuovo incontro con il primo cittadino di Poggibonsi, David Bussagli. Colloquio che si è svolto a conclusione della mattinata di astensione dal lavoro, seguita da un corteo partito alle 11 dal polo produttivo di via Raffaello e proseguito fino a piazza Cavour. Con la partecipazione, accanto agli operai di Fantacci Industrie, di rappresentanze di addetti di altre realtà produttive della Valdelsa. "Per solidarietà - hanno sottolineato i promotori dello sciopero - con i lavoratori che hanno visto ledere i loro diritti". Uno stato di agitazione che va avanti dal 5 febbraio nella sede del Palagetto a Poggibonsi e anche allo stabilimento di Certaldo dello stesso marchio imprenditoriale leader nel settore della realizzazione e nella vendita di utensili per industria e artigianato. Le maestranze di Poggibonsi hanno dato vita a scioperi all’interno di un pacchetto, nell’arco delle settimane, voluto da Fiom Cgil per svariate ore. Le ultime delle quali (per adesso) ieri dalle 9 alle 12,30, con in mezzo la manifestazione terminata davanti al Palazzo comunale di Poggibonsi. Al centro dell’attenzione rimane la disdetta della contrattazione di secondo livello da parte dell’azienda quasi due mesi or sono, come ha ribadito la sigla sindacale nell’annunciare l’iniziativa di protesta. Un ulteriore atto nel tentativo di ottenere risposte. "Abbiamo sacrificato in questi mesi il tempo da dedicare al lavoro e per il momento nessun riscontro è da registrare da Fantacci Industrie – hanno spiegato di fronte all’ingresso i componenti della Rsu Fiom Cgil – e allora continueremo con le astensioni fino a quando non riceveremo dall’azienda un segnale di volontà per la partecipazione al confronto con noi lavoratori". Argomento su cui torna la segretaria Miniero: "L’azienda deve sedersi al tavolo. Recuperi buon senso e intervenga al confronto. Siamo davanti non solo alle questioni che interessano l’integrativo aziendale. C’è adesso anche un principio democratico da salvaguardare. Gli sforzi dei lavoratori e le contrattazioni di decenni – chiude Miniero – non saranno vanificati. La Rsu non può essere delegittimata nel suo ruolo".
Paolo Bartalini