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L’iconico Palazzo dell’Orologio, principale edificio di piazza Arnolfo di Cambio, venduto a privati. venti. anni fa
Importante passo avanti verso il ritorno nella proprietà del Comune di Colle dell’iconico Palazzo dell’Orologio, principale edificio di piazza Arnolfo di Cambio, ‘salotto’ della città, venduto a privati una ventina di anni fa e, successivamente, oggetto di una lunga serie di vicissitudini anche giudiziarie. Il sindaco Piero Pii ha riferito di aver incontrato a Firenze, nel corso di un convegno in Regione, la direttrice della ‘Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità’, che attualmente ha in gestione una parte dello storico palazzo, per discutere dell’avvio della procedura per la restituzione del bene all’amministrazione comunale. Fondamentale in questo senso la presenza di un piano per il riutilizzo del bene. "La nostra idea è quella di destinare il palazzo a sedi di associazioni e gruppi che promuovono la legalità e la partecipazione – ha spiegato il primo cittadino colligiano – un piano che evidenzia la relazione esistente tra un bene sequestrato alla mafia che ritorna al Comune e la presenza di cittadini associati che ridanno vita a uno dei luoghi più importanti della città. E’ un progetto che prevede anche la possibilità di accedere a finanziamenti regionali per il recupero successivo alla riacquisizione". Nell’attesa di ulteriori sviluppi, il Comune dà corso ad altri progetti per il decoro della piazza. Dopo la sistemazione delle aiuole prospicenti via Mazzini, infatti, ha affidato ad un’impresa specializzata il rifacimento degli intonaci del porticato sudest, sul lato sinistro della ex stazione ferroviaria (nella foto). Intonaci che erano già stati rinnovati nel 2013, dopo il rifacimento complessivo della piazza del 2009 (compreso lo spettacolare spostamento del Monumento ai Caduti), ma ad oggi – come si legge nel documento di assegnazione dei lavori "risultano deteriorati in più punti, con evidenti porzioni di intonaco distaccato. Considerato che la vita media di un intonaco risulta essere di circa 15-20 anni, si ritiene opportuno intervenire nuovamente al fine di ripristinare il decoro urbano dei portici". L’affidamento prevede installazione di un trabattello per i lavori in alto e il suo montaggio e smontaggio giornaliero, la demolizione di tutte le parti non più stabili e il successivo smaltimento in discarica, il ripristino delle parti lesionate con nuovo intonaco e, infine, la rasatura e l’imbiancatura complessiva.