Caso Rossi, il gip annulla le richieste. Rinvii a giudizio, gli atti alla procura

A Genova accolte le eccezioni dei difensori degli imputati. Il pm Ranieri Miniati dovrà emanare un decreto

Caso Rossi, il gip annulla le richieste. Rinvii a giudizio, gli atti alla procura

Caso Rossi, il gip annulla le richieste. Rinvii a giudizio, gli atti alla procura

Il giudice per le indagini preliminari di Genova, Nicoletta Guerrero, ha dichiarato la nullità della richiesta di rinvio a giudizio, per diffamazione aggravata e continuata, nei confronti dell’ex sindaco e consigliere comunale Pierluigi Piccini, assieme ai giornalisti e curatori del programma ’Le Iene’, Antonino Monteleone, Davide Parenti, Marco Occhipinti e alla direttrice di Italia 1, Laura Casarotto. E ha disposto anche la restituzione degli atti alla Procura, perché avrebbe dovuto disporre ditettamente il decreto di citazione a giudizio.

Si è conclusa così l’udienza preliminare a Genova sulla richiesta di processo, avanzata il 24 gennaio dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, e scaturita dall’intervista rilasciata (o ’rubata’, secondo le prime versioni) a Piccini, che nell’ottobre 2017 dette il via al ’filone parallelo’ dei festini a luci rosse, che sarebbero stati collegati alla morte di David Rossi. Per l’ex sindaco David non si sarebbe suicidato, e raccontando di festini nelle ville del sud della Toscana o al mare, usò espressioni come "la magistratura potrebbe anche avere abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale".

Le parti offese del procedimento penale a Genova erano i sette magistrati della procura di Siena, che all’epoca aveva Salvatore Vitello procuratore capo. Fabio Maria Gliozzi, Andrea Boni (oggi procuratore capo a Siena), Nicola Marini, Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Roberta Malavasi erano le altre persone offese. A parte Roberta Malavasi, oggi a Bologna, gli altri sei magistrati, assistiti dagli avvocati Enrico De Martino, Giulia Zani e Andrea Vernazza, avrebbero intenzione di costituirsi parte civile.

A sollevare l’eccezione di inammissibilità della richiesta di rinvio a giudizio, sono stati gli avvocati degli imputati, che hanno fatto leva sulla recente sentenza della Corte Costituzionale sul reato di diffamazione. La parola ritorna ora alla procura di Genova e al pm Ranieri Miniati, che potrebbe emanare a breve il decreto di citazione diretta a giudizio. Che potrebbe arrivare entro un paio di settimane.

P.D.B.