A Casole continua la lotta sul fotovoltaico. Per ora sembrerebbe che il responsabile della realizzazione non intenda aprir bocca sull’argomento. Il comitato del ‘No al parco fotovoltaico vicino a Cavallano’ continua con i suoi incontri ed anche il primo cittadino Andrea Pieragnoli non si ferma e va avanti. "Il gruppo di maggioranza ‘Casole Futura’ ha prodotto un documento ufficiale che è stato sottoposto ai gruppi di opposizione per avviare un confronto costruttivo sul tema – afferma il sindaco di Casole –. Ad oggi, i gruppi di opposizione non hanno ancora risposto in merito. Tuttavia, Casole Futura auspica che si possa giungere nel minor tempo possibile a un documento condiviso tra maggioranza e opposizione, nell’interesse della comunità e del territorio". "Come amministrazione – continua – ribadiamo la nostra ferma contrarietà al progetto avanzato dalla multinazionale estera per la realizzazione di un campo fotovoltaico in area agricola, a meno di 500 metri dalla zona industriale. Siamo contrari alla consumazione del suolo agricolo, che rappresenta una risorsa essenziale per il nostro territorio, e diciamo no a interventi che mirano unicamente alla speculazione da parte di soggetti esterni, senza portare benefici concreti alla nostra comunità. Inoltre, il progetto presentato è giudicato deturpante per un’area che si trova troppo vicina a due centri abitati, rischiando di compromettere il paesaggio e la qualità della vita dei nostri cittadini". "Siamo fermamente convinti che il futuro del nostro territorio debba essere costruito in modo condiviso e partecipativo – ribadisce a La Nazione Pieragnoli –. Per questo motivo, l’Amministrazione è aperta al dialogo e ha avviato un confronto attivo con tutti i soggetti coinvolti, compreso il comitato locale che si è formato per tutelare l’area interessata dal progetto. La nostra posizione si articola nei seguenti punti fondamentali: No ad autorizzazioni in assenza di una programmazione urbanistica condivisa. Impianti nei 500 metri dalla zona industriale solo se rientrano nel Piano Operativo Comunale. La distribuzione degli obiettivi energetici deve essere decisa dalla Regione e condivisa tra i Comuni. Riteniamo fondamentale che la Regione Toscana adotti un approccio equilibrato nella definizione degli obiettivi energetici, attribuendo ai singoli Comuni target specifici e sostenibili. Questo garantirebbe una ripartizione equa e una gestione più ordinata delle iniziative".
Lodovico Andreucci